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Bari, ristoranti al posto dei ruderi: ecco la costa che cambia volto

 
Antonella Fanizzi

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Antonella Fanizzi

Ristoranti al posto dei ruderi: ecco la costa che cambia volto

Un mini piano regolatore delle concessioni demaniali

Domenica 21 Giugno 2020, 09:42

Uno stesso imprenditore non potrà essere titolare di più di due concessioni: l’obiettivo è quello di favorire la pluralità e impedire il monopolio della costa. La giunta comunale ha dato anche mandato agli uffici di poter effettuare le verifiche sulle aree demaniali in vista della proroga delle concessioni fino al 2033: chi vorrà perciò fare investimenti sarà comunque sottoposto a controlli periodici per valutare il rispetto delle autorizzazioni. E poi le associazioni che vorranno organizzare manifestazioni sportive della durata di qualche ora o di un giorno potranno ottenere il via libera in maniera rapida, senza perdersi nella burocrazia. Infine, ma decisamente innovativo, il provvedimento sulle concessioni: gli imprenditori che decideranno, per esempio, di riqualificare ex ristoranti o strutture ricettive abbandonate da tempo, e in qualche caso ridotte in macerie da incendi o dalle mani dei vandali, potranno ottenere una concessione di 12, 15 o di 20 anni al posto degli attuali 6.

Il Comune, con l’organizzazione dei procedimenti che riguardano la gestione del demanio marittimo, si dota per la prima volta di un mini piano regolatore delle concessioni. L’assessora allo Sviluppo economico, Carla Palone, spiega: «Vogliamo mettere ordine alle attività sulla costa e stimolare gli imprenditori a trasformare i ruderi disseminati sul litorale in ristoranti, pizzerie, locali di intrattenimento. Ora più che mai, alla luce della normativa sul distanziamento sociale in funzione antiCovid, è fondamentale moltiplicare i luoghi di ritrovo. Il mare e tutta la costa ben si prestano ad accogliere ulteriori esercizi di ristorazione».

Insomma, «La grotta regina» o «L’Ancora» potrebbero avere una seconda vita. Il ristorante di Torre a Mare (dove nei tempi d’oro si sono esibiti Barry White e cantanti come Ornella Vanoni e Fred Bongusto) fu chiuso nel 2012 quando l’amministrazione comunale contestò ai proprietari il mancato pagamento del canone di concessione demaniale ritirando l’autorizzazione a gestire l’immobile. Nel 2015 venne pure dato alle fiamme. È uno scheletro fatiscente pure l’altro ristorante storico, ma di Palese. Con la possibilità di prolungare la gestione fino a 20 anni, si vogliono incentivare gli investimenti dei privati che avrebbero modo di ammortizzare le spese per i lavori di ripristino.

E per agevolare le procedure, sta per nascere una commissione formata dalla Polizia locale e dai tecnici dell’Urbanistica e dello Sviluppo economico: la pratica sarà quindi esaminata da un’unica commissione, senza fare il giro degli uffici. Traduzione: documentazione più celere e tempi certi.

L’Urbanistica sta effettuando degli studi di fattibilità sugli immobili che il Comune vorrebbe dare in concessione ai privati, obbligati però a rispettare una serie di paletti sulla sicurezza, sui vincoli ambientali e paesaggistici, sui parcheggi, sull’accesso alle spiagge. Il tutto nel rispetto del piano comunale delle coste.

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