GRAVINA - Un tesoro calpestato nella dignità, visibilmente contaminato da degrado e incuria. È la sintesi infelice del racconto fotografico della Lega Giovani Gravina, quasi ammutoliti di fronte allo scempio riscontrato lungo il percorso che ospita la chiesa rupestre di San Basilio e chiesa-grotta di Santa Lucia, cuore del rione Piaggio.
«Nella giornata di sabato 30 maggio - racconta in una nota Michele Vacca, coordinatore cittadino - su segnalazione di alcuni residenti, ci siamo recati nei pressi della chiesa Santa Lucia, recentemente al centro di una importante attività di restauro per accertarci sulla veridicità delle informazioni riferite e, con grande sconforto, abbiamo constatato il grave stato di degrado in cui versa l’intera zona meta di turisti». E i motivi per essere contrariati sono più di uno, considerata la duplice faccia della città.
«Siamo a Gravina, la stessa città che in questi giorni si è stretta, con grande senso di appartenenza e spirito di comunità, attorno al proprio simbolo, il Ponte Acquedotto, impegnato accanto ad altri luoghi simbolo di tante città italiane nella votazione del Fondo ambiente italiano (Fai) su I Luoghi del Cuore - puntano il dito i giovani della Lega - Abbiamo dimostrato di tenere particolarmente al nostro territorio e di voler dare un’impronta turistica allo stesso. Siamo sulla strada giusta, siamo sempre più conosciuti e sempre più location per pellicole cinematografiche, anche di respiro internazionale. Finalmente stiamo prendendo visibilità e stiamo acquisendo il ruolo turistico che ci compete nel panorama regionale e nazionale ma, purtroppo, a pochi passi da quel tanto elogiato e celebrato e visitato Ponte, precisamente in via San Basilio e via Santa Lucia, abbiamo riscontrato diverse situazioni di estremo abbandono». E lo sguardo «fulmina» gli amministratori locali affinché attenzionino questi luoghi, in un periodo in cui per altro, le richieste turistiche sono già risicate a causa della pandemia, se in più «offriamo siti sporchi perderemo anche quella posizione che con fatica e lavoro ci siamo guadagnati».
Da Palazzo di città fanno sapere che la situazione lamentata riguarda aree di proprietà privata. Della vicenda è stata tempestivamente interessata la Polizia locale, perché provveda all’individuazione dei proprietari a carico dei quali, a stretto giro di posta, sarà emessa intimazione al ripristino del decoro e della pulizia dei luoghi. Il Comune è pronto ad agire celermente in via sostitutiva, per garantire in ogni caso igiene e sicurezza pubblica.