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PopBari, la ricetta dei commissari: chiusura 94 filiali e 900 esuberi. I sindacati: inaccettabile

 
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Banca Popolare di Bari, Tribunale sospende multe Consob

Respinta la proposta di riorganizzazione dell'istituto fatta dai commissari nominati dalla Banca d'Italia 4 mesi fa

Lunedì 27 Aprile 2020, 11:04

30 Aprile 2020, 21:20

«Questa proposta non può essere assolutamente accettata da lavoratrici e lavoratori». Lo dichiarano le segreterie di Coordinamento/Rsa del Gruppo Banca popolare di Bari Fabi - First/Cisl - Fisac/Cgil - Uilca - Unisin, commentando il «Piano di efficientamento e riorganizzazione» presentato il 20 aprile scorso dai commissari dell’istituto di credito barese, che prevede 900 esuberi e la chiusura di 94 filiali.

«Quello che ci viene presentato oggi è la più fallimentare ed obsoleta ricetta con cui la storia del nostro Paese e del Mezzogiorno in particolare si trova a confrontarsi ogni volta che si devono affrontare questi problemi». Lo dichiarano le segreterie di Coordinamento/Rsa del Gruppo Banca popolare di Bari Fabi - First/Cisl - Fisac/Cgil - Uilca - Unisin, commentando il «Piano di efficientamento e riorganizzazione» presentato dai commissari dell’istituto di credito barese. I sindacati accusano i commissari di aver "sbandierato solo a parole una seria discontinuità rispetto agli errori ed alla cattiva gestione della famiglia, accompagnata e circondata da un management colpevole ed inadeguato (sul quale si attendono ancora le conseguenti valutazioni)» e di «aver spostato artatamente in questi mesi lavorazioni tra le varie sedi senza alcun confronto sindacale».

«Non può essere e non sarà questa la base di partenza della trattativa - aggiungono - , perché dietro allo snocciolare dei gelidi numeri ci sono i volti e le storie delle lavoratrici e dei lavoratori della Banca popolare di Bari»."Diciamo basta a giochi di potere che calpestano i diritti e la dignità delle persone coinvolte» continuano in una nota i sindacati, definendo la proposta «inaccettabile» in quanto «non tiene conto delle responsabilità del disastro in cui versa la banca, delle politiche europee di investimento per il rilancio e il riallineamento del meridione d’Italia al resto del Paese, nè tantomeno dei sacrifici che abbiamo fin qui profuso. Inoltre non delinea le politiche strategiche future (se esistenti), non è accompagnata da un Piano Industriale e restituisce un futuro pieno di incognite, incertezze e possibili ulteriori gravi ripercussioni a venire sul Personale BPB.

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