BARI - La Polizia ha arrestato tre presunti esecutori materiali dell’omicidio di Antonio Luisi e del tentato omicidio del padre di questi, Luigi Luisi, compiuti a Bari il 30 aprile 2015. Luigi Luisi fu poi ucciso in un successivo agguato. Il provvedimento cautelare in carcere, emesso dalla magistratura barese, è stato eseguito a Lecce, Palermo e Siracusa nei confronti di Domenico Remini, di 33 anni, Antonio Monno, di 33, e Cristian Cucumazzo, di 26, ritenuti gli esecutori materiali dell’omicidio e del tentato omicidio.
L’emissione del provvedimento cautelare segue la sentenza del Tribunale di Bari del 19 dicembre scorso che ha condannato a pene comprese tra i 20 anni e i 16 anni di reclusione otto presunti affiliati al clan Strisciuglio di Bari, accusati del duplice omicidio di Luigi e Antonio Luisi. Stando alle indagini della Squadra Mobile di Bari, coordinate dai pm della Dda Giuseppe Gatti e Patrizia Rautiis, il movente dei delitti sarebbe riconducibile a dissidi tra i clan Strisciuglio e Mercante per il controllo dello spaccio di droga nel quartiere Libertà di Bari. Il 30 aprile 2015 fu ucciso in un agguato il figlio Antonio e ferito il padre, vero obiettivo dei killer. Il figlio, estraneo ai contesti criminali, fu ucciso per errore perché si frappose tra i sicari e il padre per salvarlo. Il 31 ottobre 2016 il clan portò a termine l’obiettivo, tornando a colpire Luigi Luisi, che morì in ospedale il 14 novembre dopo due settimane in coma.