Il caso
«Fa politica a scuola», lite social a Locorotondo tra Scatigna e capogruppo opposizione
Un post su Facebook del sindaco innesca la polemica. Pagano (pd): «ha un animo inqualificabile»
LOCOROTONDO - «Da anni, una parte politica, connivente probabilmente con alcune insegnanti, “incontra” le classi dei nostri bambini, sottraendo loro tempo e lezioni. Qualcuno dovrà anche spiegarmi se è normale che questo “signore”, che non è nemmeno genitore, lasci il suo numero di cellulare ai bambini stessi». A vergare queste parole, su Facebook, è il sindaco di Locorotondo Tommaso Scatigna. Poi aggiunge: «Mai mi sono permesso come sindaco né tantomeno come genitore di entrare nelle dinamiche didattiche. Stavolta io e tanti altri genitori vogliamo una risposta».
Il sindaco non fa nomi, ma il riferimento è chiaro: l’obiettivo è il consigliere e capogruppo di opposizione Giovanni Oliva. Accuse pesanti che scatenano commenti di genitori che prendono per buone le parole del sindaco e s’allarmano. «Circonvenzione di incapaci», «i bambini non si toccano»: la discussione si arricchisce di una serie di amenità che lasciano intuire ombre pesanti sull’operato nelle scuole del consigliere Oliva, a contatto con i bambini.
Su Facebook in moltissimi prendono le difese del consigliere vilipeso. Intervengono l’onorevole pd Ubaldo Pagano («Scatigna è un sindaco con un animo inqualificabile») e l’assessore all’istruzione del Comune di Bari, Paola Romano. A sostegno di Oliva anche il consigliere comunale grillino Girolamo Grassi: «I metodi del sindaco, come sempre intimidatori e provocatori, innescano allarmismi e paure inutili su situazioni molte delicate che si possono fraintendere facilmente».
Oliva naturalmente non ci sta e reagisce alle accuse del sindaco Scatigna con un comizio in piazza in cui spiega tutta la vicenda: «La politica - osserva - deve restare fuori dal mondo del lavoro, della professione e dalla vita personale che ognuno di noi conduce. Quando mancano questi presupposti vuol dire che manca il rispetto degli altri e di quello che fanno quotidianamente. Se il sindaco mi avesse chiamato gli avrei spiegato tutto».
L’associazione Euforica, di cui Oliva è presidente, entra da anni nelle scuole per programmi culturali sul territorio, specie inerenti alle tradizioni locali e al culto di Santa Lucia. «Il progetto di quest’anno - spiega il consigliere comunale - è intitolato “Altari di luce” e prevede che i ragazzi, a prescindere dal credo religioso, decorino gli altari delle chiese di Locorotondo con installazioni artistiche per il giorno di Santa Lucia. Sappiamo che nelle nostre classi ci sono anche figli di immigrati, per questo abbiamo dato ai rappresentanti di classe il numero di telefono dell’associazione Euforica, per eventuali informazioni da dare ai genitori di religioni diverse. Nessuno ha mai parlato di politica. Il progetto è stato naturalmente autorizzato dalla dirigente scolastica e dal consiglio dei docenti». Solo pochi giorni fa, il 24 ottobre, il sindaco aveva concesso il patrocinio all’iniziativa che l’associazione Euforica ha deciso di rifiutare il patrocinio concesso dal Comune.
Ma non finisce qui: «Se entro lunedì (oggi, ndr) - sottolinea Oliva - non arrivano le scuse ufficiali e pubbliche da parte del sindaco Scatigna, partiranno le azioni legali. È stato un episodio vergognoso per tutti i cittadini di Locorotondo». Scatigna risponde serafico: «Sono convinto della buona fede della dirigente scolastica, un po’ meno dell’ingerenza da parte di alcuni insegnanti in questa vicenda». Infine conclude: «Sono scomodo perché dico quello che pensano tutti, con coraggio e senza nascondermi. Sono scomodo perché non voglio la politica nelle scuole, così come nella Chiesa. Sono scomodo perché a Locorotondo, come in Italia, vogliono comandare quelli senza voti».