BARI - Traffico paralizzato con mezzi in doppia fila oppure, di contro, un circuito di Formula 1. In entrambi i casi, viale Unità d'Italia, la strada a due corsie che congiunge il sud e il nord della città tagliata in due dalla ferrovia, si conferma una delle arterie di scorrimento più pericolose della città. Con auto, bus e pullman extraurbani a passo di lumaca, i pedoni rischiano comunque di essere investiti perché i conducenti, esasperati, cercano di sorpassare ad ogni costo chi sta loro davanti. Se la strada invece è libera, le auto che vanno in direzione Parco 2 Giugno, sfruttando la pendenza del ponte, sfrecciano a velocità sostenuta. Nel senso di marcia opposto, la corsa è a varcare l'estramurale non soltanto con il verde e con l'arancione, ma anche con il rosso appena acceso. Ovviamente, il piede sull'acceleratore viene messo con ampio anticipo, già all'altezza delle strisce pedonali.
Un uomo investito E proprio il recente investimento sugli attraversamenti pedonali ha spinto i commercianti della zona – una macelleria, un negozio di ottica, uno di fotografia, un bar e un fruttivendolo – a promuovere una raccolta di firme per chiedere al Comune di rallentare la circolazione con dossi, sensori di velocità e «occhi di gatto», la segnaletica luminosa che si posiziona quasi sull'asfalto. Sabato scorso, per l'ennesima volta, è arrivata un'ambulanza: un uomo è finito in ospedale, travolto proprio sulle strisce. Era già accaduto ad agosto: una donna di 52 anni quella volta ha perso la vita. Sia i commercianti sia i residenti sono preoccupati: chiedono interventi di riduzione della velocità, posti di blocco, attraversamenti più sicuri in particolare in corrispondenza degli incroci e delle svolte.
Il semaforo a servizio dei pedoni L'assessore alla Viabilità, Giuseppe Galasso, ha già sollecitato gli uffici per individuare una soluzione. Anticipa: «Stiamo pensando di dotare l'incrocio con largo Ciaia di un semaforo a chiamata. Quella è una stazione di arrivo e di partenza dei pendolari della provincia che utilizzano i pullman extraurbani. Sappiamo che attraversare sulle strisce non è semplice: i pedoni aspettano sui marciapiedi che gli automobilisti si fermino, ma la precedenza nei confronti di chi va piedi non viene rispettata. Il semaforo servirà per mettere ordine. Il pedone schiaccerà il pulsante e avrà il verde. Scatterà quindi il rosso per i veicoli che dovranno necessariamente arrestare la marcia. Il semaforo sarà però tarato in modo tale da consentire il deflusso delle macchine».
La richiesta di interventi per la sicurezza A quanti invocano dossi, strisce pedonali sopraelevate, zone 20 oppure «occhi di gatto», l'assessore replica: «Viale Unità d'Italia è una delle arterie in ingresso e in uscita dalla città più importanti. I dossi sono vietati dal codice della strada, come pure l'imposizione del limite di velocità. Costringere i conducenti a marciare al massimo a 20 chilometri all'allora sarebbe un controsenso. Quando c'è traffico, i rallentamenti sono obbligati. Se la strada è invece sgombra, non porterebbe vantaggi limitare la velocità, bloccando di fatto la circolazione su corso Cavour e creando di conseguenza ingorghi nel Murattiano e a Madonnella. Gli “occhi di gatto” infine andrebbero a peggiorare la situazione, perché vengono utilizzati sulle strade buie: in quel tratto andrebbero ad abbagliare inutilmente gli automobilisti».
I pullman extraurbani su largo ciaia Qualcuno si spinge oltre e avanza l'ipotesi di trasferire altrove la stazione dei pullman. Fra le sette e le otto di mattina, come pure dopo le 17, si riversano su viale Unità d'Italia migliaia di persone, fra cui gli studenti che devono raggiungere a piedi le scuole o le università e gli impiegati e i commessi che devono prendere servizio negli uffici e nei negozi. Secondo Galasso, però, il semaforo potrà servire a scongiurare gli incidenti.
il potenziamento dell’illuminazione pubblica Riguardo invece all'illuminazione, l'assessore precisa: «Abbiamo approvato cinque appalti da un milione di euro ciascuno proprio per intensificare il numero e la potenza dei corpi illuminanti. Con la pubblicazione della gara da 5 milioni di euro contiamo di sostituire la metà delle lampade presenti in città, pari a circa 27mila punti luce. Con i nuovi corpi illuminanti, che saranno quindi convertiti in tecnologia a led, contiamo di conseguire un risparmio di circa il 50% sugli attuali costi di consumo energetico».
Viale della repubblica Quello intorno a Largo Ciaia non è l'unico tratto incriminato. Quando viale Unità d'Italia diventa viale della Repubblica il rischio di essere investiti, soprattutto per gli anziani e per i genitori con i bambini a piedi o nel passeggino, non viene meno. Un brutto incrocio è quello con via De Amicis: le strisce pedonali si trovano in corrispondenza della svolta a destra. Gli automobilisti devono dare, nello stesso momento, precedenza a sinistra, da dove arrivano autobus, pullman, auto e scooter, e precedenza a destra per l'attraversamento dei pedoni.
Non va meglio qualche centinaio di metri più sopra, ancora in direzione del Parco: le strisce pedonali sono rosse, quindi più evidenti, ma gli automobilisti indisciplinati, piuttosto che rallentare e fermarsi, accelerano nel tentativo di scansare i pedoni, salvo poi inchiodare all'ultimo secondo utile. In corrispondenza dei varchi per l'inversione di marcia gli incidenti sono frequenti.
Galasso promette: «Prenderemo in considerazione le varie esigenze e faremo delle verifiche per capire se è il caso di prevedere ulteriori iniziative a tutela della incolumità dei pedoni. Mi appello al senso di responsabilità di tutti: il codice della strada va rispettato da parte dei conducenti, dei ciclisti e dei pedoni. Tutti devono avere un atteggiamento prudente e non devono avere fra le mani il telefonino».