Solo per puro caso non si è trovato nessuno sotto la pioggia di calcinacci precipitata all’interno degli ambulatori territoriali dell’ospedale «Sarcone». Il fatto è accaduto nei giorni scorsi, ma si è appreso solo nelle ultime ore: era pomeriggio inoltrato, quando in un ufficio al piano terra, all’interno del blocco adibito a laboratori diagnostici, un grosso pezzo di soffitto si è improvvisamente staccato cadendo al suolo. Gli ambulatori in quel momento erano chiusi al pubblico, sebbene il personale sanitario fosse comunque in servizio. Fortunatamente l’intonaco ha investito solo una macchina fotocopiatrice lasciando a terra solo disagi e tanto sgomento.
Nessun ferito e nessun danno di rilievo, ma da quel giorno l’area è interdetta. Alcuni ambulatori (Endocrinologia, Urologia, Dermatologia, Medicina internistica) sono stati sistemati in altri spazi sempre nel presidio di Terlizzi; mentre le visite specialistiche di Otorinolaringoiatria e Psicologia sono state dirottate a Ruvo e per Neurologia bisogna recarsi al poliambulatorio di Corato per un volume complessivo di circa cinquanta appuntamenti al giorno modificati. Secondo fonti interne all’ospedale molte visite già prenotate sono saltate all’ultimo momento a causa della difficoltà dei pazienti (in genere anziani) a raggiungere altri centri.
Il fatto è che non si conoscono i tempi per un ritorno alla normalità. Il sopralluogo effettuato da parte dei vigili del fuoco è servito a mettere in sicurezza l’area ma non a chiarire la causa precisa dell’incidente. Quel che è certo è che il soffitto dove è avvenuto il distacco è apparentemente in buone condizioni e non sono state rilevate tracce di umidità o di altre infiltrazioni. Servirà dunque un supplemento di indagine tecnica. «È sconcertante il black-out di informazioni a cui pazienti ed operatori stanno assistendo da diversi giorni - afferma Massimo Mincuzzi, segretario generale Fials Puglia - mi aspetto che la direzione generale chiarisca al più presto questa vicenda e si adoperi per ripristinare gli ambulatori».
Insomma, cade un’altra tegola - è proprio il caso di dire - sulle sorti dello storico presidio terlizzese già destinato alla riconversione da un piano di riordino regionale sempre contestato. Preoccupazione anche da parte del sindaco Ninni Gemmato: «L’intonaco che cade e quegli ambulatori chiusi sono purtroppo l’emblema di un Ospedale totalmente dimenticato dal governo regionale. Già diversi mesi fa abbiamo invitato Michele Emiliano in consiglio comunale sul tema salute nel Nord Barese, ma dal governatore in persona non è ancora giunta nessuna disponibilità. Ho il sospetto che a nessuno interessi lo svuotamento in atto nell’ospedale di Terlizzi».