La denuncia di Radicali e Penalisti

«Bari ha bisogno di un nuovo carcere»: solo 299 posti, ma i detenuti sono 428

Redazione online

È urgente la costruzione di una nuova struttura più capiente

BARI - «Bari ha bisogno di un nuovo carcere».È l’appello che rivolge al Governo la delegazione del Partito Radicale, guidata da Anna Briganti, che ieri ha visitato il penitenziario barese «Francesco Rucci», che ha sede fra corso De Gasperi, via Giovanni XXIII e via Giulio Petroni, nell’ambito dell’iniziativa «Ferragosto in carcere».

La casa circondariale ospita attualmente 428 detenuti a fronte di una capienza di 299 persone, «con celle che contengono fino a sei detenuti» denuncia Briganti. Le criticità principali rilevate riguardano quindi la struttura e il sovraffollamento.
Anche nel carcere di Bari, come già evidenziato nei penitenziari di Lecce e Taranto visitati nei giorni scorsi, c'è carenza di organico nella Polizia penitenziaria in servizio, con 237 unità rispetto alle 376 necessarie.
Buone le condizioni rilevate per quanto riguarda il centro clinico attrezzato interno alla struttura, con 80 persone al lavoro fra medici e paramedici.

Risulta preoccupante il dato dei detenuti psichiatrici, ben 150, di cui 40 sono in gravi condizioni.
Altro dato positivo è la presenza di mediatori di ogni etnia, grazie ad una convenzione con l’Arci (Associazione ricreativa e culturale italiana), per gli 80 detenuti stranieri.
La delegazione dei Radicali, formata da Anna Briganti e Giovanni Zezza, è stata accompagnata dall’avvocato Guglielmo Starace, presidente della Camera Penale di Bari, insieme con i colleghi penalisti Filippo Castellaneta, Vincenzo Miccolis e Claudio Solazzo.

«Abbiamo potuto constatare un impegno incredibile degli agenti di custodia e di tutto il personale. Ma i numeri sono impietosi, soprattutto nel rapporto tra personale e detenuti» ha dichiarato Starace, evidenziando che «nel 1924, quando è stato costruito il carcere di Bari, la pena era solo punizione. Oggi la pena deve cercare di restituire la persona migliore di come è entrata e per questo occorrono spazi e personale, impossibile in una struttura così».
Radicali e penalisti hanno visitato nella stessa giornata di ieri anche l’istituto penale minorile «Fornelli», in via Giulio Petroni, definito dal presidente dei Penalisti Starace «un modello, dove tutto funziona e dove il trattamento dei detenuti è quasi personalizzato».
Attualmente la struttura ospita 20 detenuti a fronte di una capienza di 35, dei quali 12 adulti fino ai 25 anni e 8 minori dai 14 anni, gestiti da 46 agenti e 8 educatori.
«Una comunità più che un carcere» ha detto Briganti, evidenziando la presenza di progetti di ristorazione ed ebanisteria, scuola e spazi per fare sport. 

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