primo semestre

Il nuovo cda della Banca Popolare di Bari approva il bilancio

Redazione online

«Entro fine anno la cessione del pacchetto di controllo di CariOrvieto»

BARI - Il consiglio di amministrazione della Banca Popolare di Bari, riunitosi ieri, ha approvato la situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo, riferita al primo semestre 2019.
Si tratta di uno dei primi adempimenti rilevanti del nuovo Consiglio di Amministrazione, insediatosi il 22 luglio e rinnovato per sei undicesimi dei suoi componenti.
In un comunicato della Bpb si legge che «nelle sue prime riunioni consiliari, il rinnovato Cda ha accelerato le attività funzionali a sostenere il turnaround del Gruppo e, fra l’altro, deliberato la creazione di Comitati endoconsiliari ad hoc con lo scopo di offrire maggiore supporto e nuovo slancio all’intera struttura organizzativa e di assicurare un efficiente coordinamento tra l’organo amministrativo ed il management».

Tra le «le iniziative strategiche» già «concluse si citano, in particolare, le due operazioni di capital relief perfezionate a fine luglio su portafogli di crediti Sme e residenziali per 3 miliardi. Conformemente agli accordi contrattuali, il fondo americano Christofferson Robb & Company ha depositato presso la Banca, su un conto vincolato, l’intero ammontare del cash collateral, pari a 260 milioni circa. Bpb - prosegue il comunicato - è la prima banca con modello standard del rischio di credito a utilizzare questo strumento di rafforzamento patrimoniale, cogliendo in modo tempestivo le novità normative introdotte a livello europeo sulle operazioni di cartolarizzazione».
L’istituto cita poi le attività avviate per «rafforzare ulteriormente la posizione di liquidità» (due cartolarizzazioni con rating, una su crediti alle imprese per complessivi 1,2 miliardi e una su mutui residenziali per complessivi 0,85 miliardi) da cui si prevede l’apporto di «liquidità aggiuntiva per circa 1,3 miliardi (Natwest «arranger» e Orrick advisor legale). Mentre a giugno è «stata completata la cessione di un pacchetto di circa 50 milioni di finanziamenti a impianti di energia rinnovabile».

Quanto «alla cessione del pacchetto di controllo della Cassa di Risparmio di Orvieto (73,5% attualmente detenuto dalla Bpb), dopo la ricezione, il 13 giugno scorso, di un’offerta vincolante da parte di Sri Global Limited», la Banca informa di aver «ricevuto una “confirmatory binding” a fronte della quale ha concesso l’esclusiva per la cessione della quota di partecipazione della controllata. L’operazione sarà conclusa entro la fine dell’anno, con benefici sostanziali sul livello dei ratio patrimoniali».
Con riferimento ai principali dati consolidati, «l’attivo totale al termine del primo semestre - dice Bpb - si è attestato a 13,64 miliardi rispetto ai 13,94 miliardi del fine anno precedente. La raccolta totale consolidata (ad esclusione dei rapporti con Cassa Compensazione Garanzia) è risultata pari a 14,14 miliardi, con la componente diretta attestata a 10,22 miliardi. L’indiretta si posiziona a 3,92 miliardi. Gli impieghi netti a clientela (ad esclusione dei rapporti con Cassa Compensazione e Garanzia e dei titoli di debito), risultano invece pari a 7,86 miliardi».
Invece «i coefficienti patrimoniali consolidati» si «attestano al 6,22% con riferimento al CET1 ed al Tier 1 Ratio e all’8,12% per il Total Capital Ratio. Detti valori sono inferiori agli Overall Capital Requirement (Ocr) ratio correnti per il Gruppo, come comunicati nel 2019 da Banca d’Italia, con riferimento al Tier One (Ocr pari al 9,453%) e al Total Capital Ratio (11,771%)».
«Rimane solida e stabile la posizione di liquidità, con i due indicatori Lcr e Nsfr attestati rispettivamente al 180% e al 118% (limite regolamentare 100%), con un buffer di liquidità superiore a 2,0 miliardi di euro, in ulteriore crescita a 2,3 miliardi a luglio».

«In relazione ai dati reddituali, il margine di intermediazione, pari a 154,9 milioni, si caratterizza per una contribuzione del margine da servizi del 42% (65,6 milioni le commissioni nette). Il risultato consolidato del semestre evidenzia una perdita di 58,6 milioni (73,3 milioni considerando l’effetto delle imposte), con costi operativi pari a 169,4 milioni e rettifiche su crediti, in forte riduzione, che si attestano a 44,2 milioni».
«Il consiglio di amministrazione - prosegue la nota - procederà con decisione sulla strada di una programma d’urto (crash program) con significativi interventi sul versante della riduzione dei costi e dei rischi e per un deciso impulso sul versante dei ricavi, che consentirà di ottenere un significativo miglioramento del conto economico nel secondo semestre. Inoltre il deconsolidamento della partecipazione in Cassa di Risparmio di Orvieto, porterà ulteriori benefici ai coefficienti patrimoniali. Il Consiglio ha altresì deciso la costituzione di un “Osservatorio sul contesto istituzionale e di mercato” con riferimento alle tematiche inerenti i rapporti con i soci e la liquidabilità delle azioni nonché al Progetto di aggregazione delle Banche Popolari e di turnaround».
Infine, il nuovo cda precisa che «la Banca, in un ottica di massima trasparenza, assicura che ogni evento o variazione a quanto deliberato sarà oggetto di tempestiva comunicazione al mercato».

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