La denuncia di un lettore

Bari, lavori in corso al Policlinico: pazienti visitati nel corridoio

Redazione online

«Più che un reparto sembrava un cantiere edile, con un via vai continuo di operai e scatoloni, rumori assordanti di trapani e martelli, polvere e cattivo odore ovunque»

BARI - Lavori in corso al Policlinico di Bari e i pazienti vengono visitati nel corridoio: a denunciarlo in una lettera scritta alla Gazzetta del Mezzogiorno è un nostro lettore. Ecco il suo racconto:

«Giovedì scorso mi sono recato presso l'Unità Operativa di Allergologia del Policlinico di Bari, sita al piano -1 del padiglione Chini, per accompagnare mia moglie, dopo aver prenotato una visita specialistica allergologica. La prenotazione era per le ore 8.30 ed eravamo tra i primi in ordine di arrivo. Tuttavia, come molti altri pazienti, abbiamo dovuto attendere oltre un'ora prima di essere chiamati. Una volta entrati nel reparto ci è stato subito chiaro il motivo di tale ritardo: nel reparto erano in corso lavori di ristrutturazione e manutenzione, e in modo particolare l'assemblaggio di mobili (scrivanie, armadietti, sedie eccetera), evidentemente in sostituzione dell'arredamento preesistente. Il vecchio mobilio era stato accatastato in corridoio, per cui molti degli ambulatori risultavano inagibili. 

Molte visite quindi venivano svolte proprio nell'affollatissimo corridoio, con i pazienti a breve distanza l’uno dall'altro.
Più che un reparto sembrava un cantiere edile, con un via vai continuo di operai e scatoloni, rumori assordanti di trapani e martelli, polvere e cattivo odore ovunque (e stiamo parlando di un reparto di allergologia, che vanta di essere centro di riferimento regionale per l'asma). Nessun riguardo quindi nei confronti del comfort e della privacy dei pazienti. E, riguardo a quest'ultimo punto, si deve aggiungere la presenza di pile di cartelle cliniche accatastate ovunque e facilmente accessibili a chiunque (operai compresi, che si immagina abbiano continuato a lavorare anche dopo la fine dell’orario delle visite). A nulla sono valse le timide proteste di alcuni di noi pazienti In effetti, molti dei medici sembravano sorpresi (e contrariati) quanto noi pazienti, in quanto non a conoscenza del fatto che fossero in programma tali lavori, e per di più durante l'orario di visita.
Ci si chiede quindi come sia stato possibile che al Policlinico di Bari vi possa essere uno scenario del genere, indegno di un paese civilizzato. Cosa costerebbe svolgere tali lavori nei giorni e negli orari di chiusura del reparto, o semplicemente chiudere il reparto per il tempo necessario al loro svolgimento?»

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