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Porto di Bari, bloccati ore in fila sotto il sole: «Sequestrati alla dogana»

 
Annadelia Turi

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Annadelia Turi

Porto di Bari, bloccati ore in fila sotto il sole: «Sequestrati alla dogana»

Scatta anche quest’anno l’emergenza delle lunghe code agli imbarchi per l’Albania

Mercoledì 03 Luglio 2019, 09:35

BARI - Estate che torna, disagi che restano nel porto di Bari. Con l’avvio della stagione torrida i passeggeri diretti in Albania sono costretti ad affrontare lunghe ed estenuanti code ai varchi doganali per accedere all’imbarco. Benché l’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale definisca la situazione sotto controllo, per alcuni passeggeri si tratta di un vero incubo che purtroppo sono costretti a rivivere puntualmente in occasione delle ferie estive.

Per Eduart l’odissea è cominciata lunedì intorno alle 19 quando hanno dato il via ai controlli doganali per l’Albania. «Io e la mia famiglia –spiega – ci siamo sentiti letteralmente sequestrati. Agli imbarchi c’erano circa 230 auto (poche rispetto alle 500 che solitamente transitano nei periodi di maggior affluenza) e hanno impiegato sei ore per fare i controlli. Troppo lenti, davvero troppo lenti. Ero in coda in macchina insieme alla mia famiglia e non potevo muovermi neppure per comprare una bottiglia di acqua per mio figlio. Tutto questo in Albania non accade, perché nel porto di Durazzo ci sono sette varchi e ad ognuno di questi ci sono due poliziotti impegnati a fare i controlli. Decisamente sono più veloci e rendono l’attesa meno estenuante».
Fin qui la testimonianza di Eduart.
Situazione sotto controllo, invece, per l’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale di cui fanno parte i porti di Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta e Monopoli. A commentarla è il presidente Ugo Patroni Griffi. «Oggi l’infrastruttura dedicata all’Albania – spiega Patroni Griffi - rispetto al resto d’Italia può essere considerata d’eccellenza. Ciò che non dipende dall’Autorità è riconducibile alla durata dei controlli di frontiera extra Schengen rispetto al livello di sicurezza nel Paese».

Tuttavia, rispetto alle criticità registrate nel 2017 oggi la situazione è decisamente diversa. «Per quanto riguarda i controlli dei passeggeri che s’imbarcano a piedi – aggiunge Patroni Griffi - l’infrastruttura è assolutamente idonea. Stiamo invece realizzando le nuove postazioni per i controlli dell’imbarco dei mezzi. Attualmente siamo in Conferenza dei Servizi per realizzare i nuovi varchi con l’aumento delle corsie che permetteranno di rendere ancora più fluide le operazioni. Questo è ciò di cui si occupa l’Autorità portuale. Certo è innegabile che fino a due anni fa la situazione era piuttosto critica – ribadisce Patroni Griffi - ma gli investimenti fatti finora si sono rivelati utili per decongestionare le code. È ovvio che stiamo cercando di migliorare perché si può sempre fare di più e meglio. È evidente che se si registrerà un innalzamento dei livelli di security (che impongono alle autorità di frontiera controlli più approfonditi) le code saranno inevitabili. Oggi noi registriamo tempi d’imbarco fisiologici rispetto a tutti gli altri porti italiani dove si registrano imbarchi extra Schengen. La struttura di Bari risulta per l’80% adeguata, in particolare per il traffico con l’Albania che si conferma abbastanza voluminoso. Per quanto riguarda i nuovi varchi – conclude Patroni Griffi - posso dire che l’intesa Stato-Regioni è stata raggiunta 20 giorni fa. L’opera è stata finanziata e quindi il progetto materialmente esiste. Penso che riusciremo a bandire l’appalto per realizzarla già durante l’estate e quindi i lavori inizieranno presumibilmente entro ottobre per concludersi all’inizio dell’anno prossimo. Sull’Albania stiamo facendo numerosi investimenti. Dunque è evidente che la situazione spesso viene appesantita delle prescrizioni di sicurezza dei controlli dell’autorità di frontiera che in alcuni periodi e per alcune ragioni possono essere più intensi rispetto ad altri». 

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