Il caso

Casamassima, tenta di rapire bimbo dall’auto del padre: arrestato 34enne

Valentino Sgaramella

La vicenda sta scuotendo l’intera comunità cittadina

BARI - Momenti di autentico terrore sono stati vissuti a Casamassima dal padre di un bambino di 5 anni per strappare il figlio dalle grinfie di un presunto pedofilo di nazionalità indiana, R. K., di 34 anni, senza fissa dimora e da qualche tempo è stato notato in città. Lo straniero ha cercato con tutte le sue forze di rapirlo dall’interno dell’auto ed è nata una colluttazione.

È quanto accaduto l’altra sera intorno alle 20 via don Minzoni, la strada accanto alla Villa comunale, di fronte alla scuola elementare Marconi. Il rapimento è stato sventato dai Carabinieri della Stazione locale in servizio di pattugliamento. Sul posto si sono fiondati anche i Carabinieri della Compagnia di Gioia, comandata dal maggiore Ennio Maglie, e al termine l’uomo è stato arrestato e si trova ora nel carcere di Bari.

La vicenda sta scuotendo l’intera comunità cittadina. Ecco la ricostruzione.
Sono all’incirca le 20 di una qualunque sera estiva. Una mamma si trova nella villa comunale e tiene per mano il figlio di 5 anni. È in attesa di suo marito che sta per prenderlo e portarlo con sé in auto. Ma non sanno di essere spiati dall’indiano.

Giunge il padre del bimbo che si porta il piccolo in auto. L’indiano segue i due. Giusto il tempo di sedersi al posto di guida e l’indiano si avventa sul bambino approfittando del fatto che il finestrino dell’auto dal lato passeggeri è aperto. Afferra il piccolo e tenta di portarlo via con sé prendendolo in braccio. Nasce una violenta colluttazione tra il papà e il rapitore, ma il genitore riesce ad avere la meglio, chiudendo il finestrino e bloccando le serrature delle portiere. Tenta di mettere in moto e a stento riesce a ingranare la marcia, ma l’uomo non si dà per vinto. In pratica, il 34enne si lancia sul cofano dell’auto colpendo il parabrezza e il cofano con pugni ripetutamente. Il padre del bimbo in quegli attimi tremendi riesce a telefonare al 112 dei carabinieri con il suo cellulare. Si fiondano così sul posto due militari in pattugliamento, i marescialli Michele Colucci e Michele Izzo secondo i testimoni e nello stesso tempo allertano i colleghi della Compagnia di Gioia. I due sottufficiali colgono l’uomo mentre è ancora steso sul cofano della vettura.

Il «lieto fine» è l’arresto dell’energumeno, ma con il terrore negli occhi di quel papà che ha rischiato di vedersi strappare via la sua creatura.

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