Il caso

Crac azienda divani Bari: i lavoratori esclusi da parti civili

Redazione online

A processo per bancarotta sono finiti cinque ex dirigenti Unicredit

BARI - Il Tribunale di Bari ha rigettato la richiesta di costituzione di parte civile di 50 ex lavoratori della azienda Divania di Bari nel processo sul fallimento della società Parco Don Vito (controllata al 100% da Divania), in cui sono imputati per bancarotta fraudolenta cinque ex dirigenti della Unicredit Banca d’Impresa SPA. I giudici hanno invece accolto le richieste di costituzione di parte civile delle curatele dei fallimenti di entrambe le società e dell’imprenditore barese Francesco Saverio Parisi, ex proprietario delle due aziende, difeso dall’avvocato Maurizio Altomare.

La curatela del fallimento Divania, rappresentata dall’avvocato Mario Malcangi, quantifica i danni subiti in 80 milioni di euro (20 milioni di danni morali), in quanto gli imputati avrebbero «determinato un grave ed irreparabile danno patrimoniale» che avrebbe portato al fallimento della società Parco Don Vito «con conseguente grave danno per la massa dei creditori» della controllante Divania. Secondo l’accusa gli imputati avrebbero convinto Parisi a costituire la società Parco Don Vito per poi causarne il dissesto a seguito di una operazione milionaria di compravendita immobiliare. Sono a processo per questo Mario Aramini, all’epoca direttore generale della Unicredit Banca d’Impresa, Alfredo Protino, responsabile della Direzione regionale Centro Sud di Unicredit, Francesco Conteduca, responsabile erogazione crediti, Giuseppe Cittadino, procuratore speciale, Luigi Boccadoro, responsabile della filiale Bari Centro di Unicredit. Il dibattimento inizierà il prossimo 30 aprile. Sul precedente fallimento di Divania, causato secondo la Procura dalla sottoscrizione di derivati che avrebbero provocate perdite per 183 milioni di euro, è in corso un’altra udienza preliminare per bancarotta a carico di 16 persone, tra i quali anche gli odierni imputati, che si concluderà il prossimo 10 maggio, nella quale i 50 lavoratori sono costituiti parte civile

Privacy Policy Cookie Policy