Sabato 06 Settembre 2025 | 12:26

Adelfia, violenza in ambulatorio: minaccia medico con coltello

 
Redazione on line

Reporter:

Redazione on line

guardia medica

Un paziente psichiatrico ha rivolto l'arma contro se stesso: è stato fermato dalla dottoressa

Lunedì 25 Giugno 2018, 17:36

17:39

Un altro episodio di violenza ai danni di operatori sanitari ieri presso la Guardia Medica di Adelfia (Bari) dove un paziente psichiatrico si è presentato in ambulatorio brandendo un coltello e dando in escandescenze. Il paziente ha rivolto l’arma contro se stesso e la dottoressa in servizio è riuscita per fortuna a tranquillizzarlo, limitando le ferite che si è autoinflitto. A denunciare il caso è la Fnomceo, Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri.
«Il medico - evidenzia la Fnomceo - era riuscito ad attivare il pulsante collegato alla vigilanza, che è arrivata però sul posto ben 30 minuti dopo la chiamata, quando ormai la crisi si era risolta».

La sede non ha vie di fuga ed era stata già segnalata come non sicura a dicembre 2017. Dopo il caso di Adelfia, sottolinea Filippo Anelli, Presidente della Fnomceo e dell’Ordine dei medici di Bari, «chiediamo alle autorità competenti di individuare eventuali responsabilità di questo ennesimo episodio di violenza». «

L'episodio - ricorda la Federazione degli Ordini dei Medici chirurghi e degli odontoiatri - presenta inquietanti punti di contatto con quello che portò alla morte la psichiatra Paola Labriola: un medico di guardia da solo, una sede già denunciata come insicura, un paziente che riesce ad entrare in ambulatorio con un’arma da taglio. In questo caso, fortunatamente, non si è arrivati al dramma perché il paziente ha rivolto l’arma contro se stesso e perché la dottoressa è riuscita a tranquillizzarlo, limitando le ferite che si è autoinflitto». Ma quanto accaduto ad Adelfia, aggiunge, «ribadisce che le sedi di continuità assistenziale della provincia di Bari sono insicure sia per i medici che per i cittadini. Questa volta la vittima è stato infatti un paziente. Il fatto che le lesioni siano state autoinflitte e che la dottoressa se la sia cavata con uno shock non rendono l’episodio meno grave».

Di fronte al ripetersi di aggressioni e alla situazione di "totale abbandono» di alcuni presidi, l’Ordine dei medici aveva chiesto la chiusura delle sedi di guardia medica non a norma.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)