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Bari, i sottopassi allagati
e i tombini sempre otturati

 
Nicola PEPE

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Nicola PEPE

Bari, i sottopassi allagatie i tombini sempre otturati

Sottovia allagato a Bari

Le polemiche dopo i disagi dell'altro giorno. L'assessore: stiamo provvedendo

Domenica 17 Giugno 2018, 10:47

L’altro giorno, quando la città è stata travolta da un violento nubifragio, tutti i sottopassi della città sono stati chiusi perché simili a fiumi. Ma il tunnel di Santa Fara si allaga anche se la portata dell’acqua, causata dalla pioggia, è nettamente inferiore. Nonostante le proteste dei residenti della zona, non c’è da parte del Comune l’intenzione di volerlo chiudere.

«La chiusura - spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Giuseppe Galasso - è ingiustificata. Con l’apertura del ponte dell’asse NordSud gran parte del traffico in entrata a Bari ha trovato un’altra valvola di sfogo. Inoltre, con la modifica della viabilità della zona che farà seguito al raddoppio della linea delle Ferrovie Appulo-Lucane, e con la soppressione dei passaggi a livello di via delle Murge e di strada Santa Caterina, saranno realizzate opere accessorie: saranno, fra le altre cose, migliorati i collegamenti pedonali e ciclabili tra tutte le aree del territorio, anche attraverso l’importante sottopassaggio ciclopedonale che collegherà viale Mazzitelli con viale Pasteur, nonché la pista ciclabile e i marciapiedi che dalla rotatoria di via Escrivá aperta al traffico lo scorso anno consentiranno di raggiungere il santuario di Santa Fara e il complesso residenziale FaraOne».

Al di là della programmazione delle Fal, l’ufficio tecnico del Comune ha approntato un progetto per rifare l’impianto di pompaggio, inserito nel piano triennale delle opere pubbliche. Riferisce ancora Galasso: «Il sottopasso di Santa Fara, costruito molti anni fa, è dotato di un sistema di estrazione delle acque piovane basato su due pompe che funzionano in alternanza, con l’obiettivo di scongiurare l’avaria di una delle due, nell’ipotesi che ne funzionasse sempre soltanto una. Il dimensionamento delle pompe è stato, all’epoca, sottostimato: l’acqua che ruscella nel sottovia, con il passare del tempo, è aumentata a causa dell’espansione edilizia e della conseguente nascita di altre diramazioni e strade che hanno impedito il naturale deflusso della pioggia. Le pompe non riescono così a fronteggiare gli eventi di piena che si verificano nel corso dei mesi».
Di qui la necessità per il Comune di progettare un sistema sotterraneo di raccolta delle acque, che saranno convogliate a valle nelle reti della fogna bianca.

Nel frattempo la manutenzione delle pompe va avanti. Di recente ne è stata sostituita una, ma di efficacia identica alla precedente, perché la fogna di via Bitetto è andata in pressione: i pozzetti si sono aperti e la melma è finita nelle griglie di raccolta del sottopasso di Santa Fara. Le caditoie sono state ripulite e la pompa danneggiata è stata sostituita.
Le polemiche si sono scatenate pure per l’otturazione delle bocche di lupo, spesso ostruite dalle erbacce, e dei chiusini che, pieni di rifiuti, non sono stati in grado di intercettare le acque meteoriche che scorrono in superficie e di convogliarle nella rete fognaria pluviale che scorre sotto il piano stradale, provocando così gli allegamenti.

L’assessore replica alle accuse: «Il nuovo accordo quadro sulla manutenzione della fogna bianca cittadina ha una valore doppio rispetto al precedente. Siamo passati da 500mila euro annui a un milione 100mila euro. Proprio nei giorni scorsi abbiamo avviato le attività di pulizia della fogna bianca di Santo Spirito, su corso Umberto I e su via Napoli, dove abbiamo tirato via lattine e rifiuti vari che presentavano una data di scadenza riferita a poco meno di trent’anni fa. Il problema che appena il 15% delle strade di Bari è provvisto di fogna bianca. Nel restante 85% l’acqua che ruscella in superficie genera ristagni, allagamenti e disagi. Nel piano triennale 2018/2020 sono stati inseriti oltre 100 milioni di euro sui progetti e sui lavori che riguardano proprio la rete fognaria».
[ant. fan.]

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