Domenica 19 Ottobre 2025 | 16:07

«I pugliesi stanno abbandonando
buon cibo e corretti stili di vita»

«I pugliesi stanno abbandonando
buon cibo e corretti stili di vita»

 
Rita Schena

Reporter:

Rita Schena

Giorgio Assennato

Giorgio Assennato

Parla l’epidemiologo Giorgio Assennato, ex dg dell’Arpa regionale

Venerdì 20 Aprile 2018, 15:15

di RITA SCHENA

«Se la salute dei pugliesi peggiora è perché si sta erodendo il vantaggio competitivo che deriva da secoli di buon cibo e corretti stili di vita». Giorgio Assennato, medico del lavoro ed epidemiologo, nonché per dieci anni direttore generale dell’Arpa Puglia, punta il dito contro i cattivi comportamenti che stanno penalizzando la salute dei pugliesi, partendo proprio dall’analisi dei dati contenuti nel Rapporto Osservasalute 2017.

Numeri a grandi linee coerenti con il censimento effettuato dall’Associazione italiana di oncologia medica, l’Associazione italiana registri tumori e la Fondazione Aiom, raccolti nel volume «I numeri del cancro in Italia 2017» e presentati lo scorso settembre. Nel testo si calcolavano in 369mila, in crescita, i nuovi casi di tumore stimati nell’ultimo anno in Italia con indicative differenze sul territorio: al Nord ci si ammala di più, ma al Sud si sopravvive di meno.

«A ben guardare i dati di Osservasalute, la Puglia sta “bene” - sottolinea Assennato - con dati poco sotto la media nazionale. Peggiore è la situazione lucana, sopra i dati nazionali anche se di poco. Chi ha seri problemi di salute nel Sud è la Campania e in particolare Napoli, dove l’inquinamento urbano, il problema del fumo e bassa cura personale, fanno impennare i numeri. Sono dati drammatici, sì, ma che già si conoscono da un punto di vista epidemiologico. Servirebbe maggiore attenzione sulla prevenzione per abbattere le percentuali di mortalità evidenziate e questo si ottiene con stili di vita adeguati e con un sistema di assistenza pubblica e privata migliore. Esiste una correlazione ormai acclarata tra livelli di salute e realtà socio economica».

Sono i problemi legati al «turismo sanitario»: non si riesce ad essere curati come si vorrebbe «in casa» e ci si sposta in altre regioni d’Italia, in genere al Nord. «Spesso senza ragione - dice Assennato - anche se problemi qui in Puglia ne abbiamo, uno per tutti lo screening per il tumore al colon».

«I veri talloni di Achille per i pugliesi sono il problema dell’obesità, ancora più grave in Basilicata, i dati sul tumore alla mammella che necessita di seria prevenzione e l’allargarsi, specie tra i più giovani, del vizio del fumo e consumo di alcool. Questi sono proprio quegli stili di vita negativi che ci stanno penalizzando e portando a dati di mortalità più alta. Ripeto: con la nostra dieta tradizionale ricca di verdure e un territorio meno urbanizzato, rispetto ad esempio alla Lombardia, partivamo da una situazione sanitaria più favorevole, stiamo peggiorando perché stiamo perdendo queste buone prassi antiche».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)