La riflessione
Il «miracolo» del Bif&st rinato in soli tre mesi
Il recupero della manifestazione cinematografica tra le mille difficoltà dovute ai rischi pandemici
Il primo segnale arrivò da Londra, a fine febbraio. «Sorry, non potrò venire al Bif&st. Al ritorno mi toccherebbe una quarantena di 15 giorni. Good luck. Ken Loach». Fu il primo di una serie di messaggi da Francia, Spagna, Germania. Registi e attori di mezza Europa invitati con i loro film presero l’uno dopo l’altro a dare forfait. Il festival, che da settembre 2019 avevamo faticosamente costruito giorno per giorno, cominciava a sgretolarsi. Si fecero vivi anche i due Premi Oscar cui avremmo conferito il Premio Fellini: «Sorry, ma in queste condizioni non possiamo venire. Helen Mirren e Taylor Hackford».
Il primo segnale arrivò da Londra, a fine febbraio. «Sorry, non potrò venire al Bif&st. Al ritorno mi toccherebbe una quarantena di 15 giorni. Good luck. Ken Loach». Fu il primo di una serie di messaggi da Francia, Spagna, Germania. Registi e attori di mezza Europa invitati con i loro film presero l’uno dopo l’altro a dare forfait. Il festival, che da settembre 2019 avevamo faticosamente costruito giorno per giorno, cominciava a sgretolarsi. Si fecero vivi anche i due Premi Oscar cui avremmo conferito il Premio Fellini: «Sorry, ma in queste condizioni non possiamo venire. Helen Mirren e Taylor Hackford». «Queste condizioni» erano le notizie rimbalzate in tutto il mondo circa l’esplosione del Covid-19 in Italia. Dopo la Cina eravamo allora il Paese più colpito dall’epidemia.
Telefonai a Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia che promuove e finanzia il Bif&st. In queste condizioni impossibile fare il festival, dissi. Che proponi?, chiese. Spostiamolo ad altre date, risposi, in attesa di capire se la Mostra di Venezia si farà. Ok, disse Emiliano, blocchiamo il Bif&st. Decisione dura, ma lungimirante. Il 3 marzo l’annunciammo. Il 9 marzo il presidente Conte andò in tv e proclamò il lockdown.
Lo staff romano avviò l’operazione di smontaggio del festival ormai pronto al decollo: la città era già tappezzata da giorni con grandi manifesti con le date del 21-28 marzo. Andavano informati uno per uno i 350 cineasti attesi, annullati i loro biglietti di treni e aerei, restituiti i film pervenuti e già sottotitolati, fermata la stampa del catalogo già pronto con le sue 148 pagine. Lo staff barese annullò gli impegni assunti con il Petruzzelli, il Galleria, il Margherita, con i fornitori di allestimenti e proiezioni, cancellando prenotazioni alberghiere, auto di rappresentanza, convenzioni di tutti i tipi. Tutto marzo se ne andò per smontare pezzo per pezzo quel che avevamo programmato e realizzato. Con l’amaro in bocca reso ancor più pungente dall’isolamento nel quale fummo tutti obbligati a barricarci. Unica nota di consolazione: i messaggi di solidarietà e di comprensione inviatici dai tanti cineasti già pronti a partire per Bari per ritirare i premi attribuiti dalla giuria al miglior cinema italiano dell’anno: Pierfrancesco Favino, Micaela Ramazzotti, Marco Bellocchio, Toni Servillo, Paola Cortellesi, Matteo Garrone, Nicola Piovani, Roberto Benigni…
E poi la svolta. Riunione a metà giugno con Emiliano e i vertici dell’Apulia film commission. Analisi approfondita della situazione del Paese, della Puglia, di Bari. Individuazione di tutte le misure di sicurezza sanitaria, al massimo livello. Consultazione con il sindaco Antonio Decaro e i suoi più stretti collaboratori, anche per verificare la disponibilità di Piazza Prefettura e del Teatro Piccinni. E alla fine di un lavoro di squadra tanto appassionato quanto gravoso, la decisione finale, resa nota il 20 giugno: il Bif&st 2020 si farà. E ricomincia così il frenetico lavoro di rimontaggio, di ricostruzione, avendo davanti solo poche settimane. Recuperiamo tutti i film possibili, ma molti sono già finiti sulle piattaforme tipo Netflix, come Bombshell con Charlize Theron e Nicole Kidman che avrebbe dovuto inaugurare il festival il 21 marzo. Occorre rimettersi a cercarne altri. La selezione viene riavviata: con Enrico Magrelli e Giuliana La Volpe peschiamo nel mucchio selvaggio della produzione mondiale che nel frattempo ha subito una pesante battuta d’arresto. Ma portiamo a casa un bel numero di film preziosi e di ospiti prestigiosi quali Benigni, Bellocchio, Garrone, Amelio, Lina Sastri, Marco D’Amore, mentre a Bari Angelo Ceglie e il suo staff rimettono in piedi dal nulla un Bif&st inedito rispetto al suo celebrato passato. Piazza Prefettura, Castello Svevo, Teatro Piccinni, Teatro Margherita e Galleria sono oggi un meraviglioso cantiere che aspetta solo di essere nuovamente popolato dai suoi ospiti e dal suo bellissimo pubblico, o almeno da una sua parte, dal 22 al 30 agosto.