L'analisi
Amaro lucano per Di Maio nell’urna dolce per Salvini
La Basilicata ha premiato il candidato di centrodestra, l'ex generale della Guardia di Finanza Vito Bardi, 68 anni, di Potenza, con una forbice fra i tre e i sette punti percentuali rispetto all'aspirante governatore del centrosinistra, Carlo Trerotola,
Cambiamento. È stato il termine più gettonato durante la campagna elettorale. E all'insegna del cambiamento sembra essersi orientato il voto in Basilicata. Secondo gli ultimi sondaggi, infatti, i lucani avrebbero premiato il candidato di centrodestra, l'ex generale della Guardia di Finanza Vito Bardi, 68 anni, di Potenza, con una forbice fra i tre e i sette punti percentuali rispetto all'aspirante governatore del centrosinistra, Carlo Trerotola, farmacista potentino di 62 anni. Se dovessero essere confermate le linee di tendenza al voto, rese note ieri su Raidue, per la prima volta nella storia della Regione Basilicata ci sarà un presidente espressione del centrodestra.
l Movimento 5 Stelle, sempre secondo gli exit poll, si allineerebbe all'arretramento già registrato nelle ultime due regioni dove si è votato, l'Abruzzo e la Sardegna, attestandosi attorno al 20 per cento. Dimezzerebbe il dato delle politiche 2018 (ottenne quasi il 43 per cento) ma sarebbe in crescita rispetto alle regionali del 2013, quando il candidato pentastellato, l'attuale eurodeputato Piernicola Pedicini, ottenne il 13,19 per cento. Antonio Mattia, imprenditore potentino di 47 anni, che solo pochi mesi addietro pareva destinato a ereditare la guida della Regione dal centrosinistra, dovrà così accontentarsi di entrare nel parlamentino lucano come semplice consigliere regionale d'opposizione, reduce da sette lunghi mesi di campagna elettorale, rispetto ai trenta giorni dei suoi concorrenti.
Già ad agosto scorso, infatti, risultò il designato del M5S attraverso i voti espressi dagli attivisti nella piattaforma Rousseau, mentre gli altri candidati sono entrati in gioco al fotofinish della presentazione delle liste, vale a dire il 23 febbraio scorso.
Il quarto aspirante governatore è Valerio Tramutoli, professore universitario di 62 anni, la cui lista civica d'ispirazione ambientalista (La Basilicata possibile) si avvierebbe a superare la soglia di sbarramento del 3 per cento, ottenendo un buon successo rispetto alle previsioni. L'elettorato di Sinistra, evidentemente, ha premiato il suo approccio fuori dagli schemi, rispetto agli avversari, su questioni come il petrolio. Nessun compromesso con le multinazionali: stop a tutti i pozzi e superamento delle fonti fossili. Magari d'intesa proprio con le compagnie petrolifere, “costrette” a investire sul territorio lucano in energia alternativa.
Il successo di Bardi sarebbe stato trainato dalla performance della Lega di Matteo Salvini. Alle scorse regionali il partito era assente, mentre alle politiche del 4 marzo 2018 aveva ottenuto in Basilicata il 7 per cento. Secondo le proiezioni degli exit poll, il Carroccio si avvierebbe a sfondare il muro del 18 per cento, raddoppiando i consensi rispetto a un anno fa. Viaggerebbe a vele spiegate anche Fratelli d'Italia che ha potuto contare su liste particolarmente forti e rappresentative di vari segmenti della società lucana.
L'effetto Berlusconi, a giudicare dagli orientamenti, avrebbe consentito a Forza Italia di attestarsi sopra il 12 per cento, confermando, di fatto, il risultato del 2013. L'appeal mediatico di Salvini, dunque, potrebbe essere stato determinante per la vittoria della coalizione: il leader della Lega sarebbe riuscito a catalizzare consensi soprattutto nel Metapontino, dove in campagna elettorale ha registrato ovunque piazze piene ai suoi comizi. Elettori, evidentemente, che non erano lì solo per i selfie col ministro.
Ora vedremo quali saranno le ripercussioni nazionali. Salvini assicura di voler restare con Di Maio al governo per tutta la legislatura. Ma la tentazione di voler capitalizzare, nell’urna, più che il suo buon momento, la difficile situazione di Di Maio, rischia di essere ogni giorno più irresistibile per il Capitano. Tentazione che lo unisce pure a Zingaretti, che non vedrebbe l’ora di sorpassare il M5S per tornare al recente bipolarismo centrosinistra-centrodestra. Con i post-grillini, stavolta, nel ruolo di portatori d’acqua del Pd.