Trionfo in Repubblica Ceca

Puglia, in marcia alla conquista del mondo

Roberto Longo

L’Europeo conferma la bontà della scuola «tacco e punta» pugliese con Fortunato, Stano e Palmisano

La marcia italiana vince anche a Podebrady, in Repubblica Ceca e primeggia con i suoi atleti simbolo, neanche a dirlo, anche questa volta, pugliesi: Francesco Fortunato, Massimo Stano e Antonella Palmisano. Ancora una volta sono stati loro, il trio delle meraviglie del «tacco e punta» azzurro made in Puglia, a menare la danza lungo il percorso dei Campionati Europei a squadre che ha incoronato l’Italia regina continentale della 20 chilometri sia nel maschile sia nel femminile. Entrambe le squadre azzurre sono salite sul gradino più alto del podio vincendo nella 20km maschile con Francesco Fortunato, campione italiano di specialità, 5° agli ultimi europei e fresco di successo nella 10km di Madrid.

A Podebrady, sulle stesse strade che lo videro brillare due anni orsono, quando stabilì il suo miglior tempo, il 28enne andriese delle Fiamme Gialle si è ripetuto ed ha vinto da campione stabilendo anche il nuovo personal best sulla distanza, 1’18”59. «Sono felicissimo, gara perfetta, tempo strepitoso, è stato tutto perfetto, vittoria e record personale, è bellissimo - racconta Fortunato - è stata la gara migliore della mia vita ed abbiamo preso anche l’oro a squadre, non avrei potuto sperare di meglio. È stata una gara da brividi, per le emozioni che ho provato quando ero in testa negli ultimi chilometri. Sapevo di essere in condizione ma questa volta ho dimostrato di essere cresciuto anche su questa distanza, competitivo in campo internazionale grazie anche al lavoro fatto con il mio allenatore Riccardo Pisani. Ora voglio godermi questo risultato consapevole che con questo tempo posso pensare in grande anche guardando ai prossimi mondiali».

Il suo trionfo assume un peso specifico maggiore in considerazione del fatto che vale l’ingresso nell’elite mondiale di specialità, arrivato nella circostanza ai danni dello svedese Perseus Karlstrom, argento europeo e bronzo mondiale sui 20km, lasciato a 28 secondi, e del campione olimpico sulla stessa distanza nonché campione mondiale sui 35 chilometri, Massimo Stano, 3° al traguardo nel tempo di 1:20.07. «Ho provato a partire in testa - il commento del marciatore di Palo del Colle - per provare a rimanerci il più a lungo possibile mantenendo quel ritmo, gli allenamenti sostenuti mi avevano dato risposte positive in questo senso. Però non è andata come avevo in mente, volevo testarmi prima dei mondiali e cercavo risposte ed il crono non mi rispecchia. In ogni caso siamo riusciti a vincere l’oro a squadre ed ho fatto il minimo per Budapest che per me era fondamentale».

Ma nell’Italia da sogno che consacra definitivamente a livello mondiale il talento del marciatore di Andria e ci riconsegna ai massimi livelli anche il campione olimpico Massimo Stano, c’è spazio anche per l’argento pesantissimo dell’altra pugliese Antonella Palmisano, capitana della compagine italiana. La marciatrice di Mottola, come Stano campionessa olimpica sui 20km, firma il suo rientro agonistico con un 2° posto che va al di là del risultato stesso. Chiude nel crono di 1:29.19 ad un solo secondo dal minimo iridato e guarda al futuro finalmente serena: «Sono contenta perché penso veramente di aver fatto un miracolo, a parte il recente riacutizzarsi dell’infortunio e la paura di non riuscire ad affrontare una gara senza problemi. Venire qui era una incognita ma il problema non si è ripresentato e le ultime cure hanno fatto il resto e sono grata al dottor Napoli, hanno funzionato. Non mi aspettavo di conquistare il minimo ed avevo programmato una prossima gara per entrare nel ranking, per questo, senza un bagaglio di costruzione di allenamenti alle spalle e nonostante qualche cambio di ritmo delle mie avversarie mi sono piaciuta perché ho capito che il treno era quello perfetto e mentalmente sono stata presente per tutta la gara e sono riuscita fino all’ultimo a tornare sotto ma alla fine non ne avevo più e non avrei potuto inventarmi un finale diverso. Sono veramente tanto contenta di questo minimo strappato per un secondo, ho preso la bandiera e sono arrivata dietro alla vincitrice solo di due secondi (la greca Ntrismpioti, doppio oro europeo nel 2022), a Budapest sarà un’altra storia e sono fiduciosa che nelle prossime settimane, in raduno a Roccaraso, potremo lavorare bene in ottica mondiali dove spero di fare un buon risultato». Il secondo posto della tarantina è il migliore in chiave azzurra e lancia l’Italia al primo posto nella classifica a squadre di specialità nel giorno in cui, otto anni fa, ci lasciava l’indimenticata Annarita Sidoti.

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