BARI - Il prossimo tuffo è agli Assoluti di Riccione ad aprile, ma la primavera del nuovo pugliese sboccia guardando un orizzonte più lontano. Si chiama Europeo e fa rima con casa. Perché, appunto, ci si butterà nella vasca di casa, al Foro italico, nella piscina più bella del mondo, come ha sempre detto Federica Pellegrini. La Puglia ci sarà. La Puglia c’è già, pronta a virare verso l’obiettivo degli obiettivi. Perché è e resta quello - l’Europeo - il traguardo da tagliare, il muro vincente da toccare. Anche se si arriverà a Roma dopo il Mondiale (prima cancellato e poi ritrovato e spostato da Fukuoka a Budapest). L’Europeo in Italia è tanta roba per i tre alfieri del nuoto pugliese, tutti e tre reduci dai Giochi di Tokyo. Benny Pilato, Elena Di Liddo e Marco De Tullio lo sanno bene. E stanno lavorando guardando proprio a Roma.
Pilato, record mondiale nei «suoi» 50 rana, si è chiusa in silenzio stampa per concentrarsi al meglio ed evitare distrazioni. Non parla la 17enne tarantina e non dice niente nemmeno il suo tecnico Vito D’Onghia. Niente stampa, nessun giornalista: non è cattiveria, fanno sapere, ma c’è bisogno di serenità. Di una bolla ovattata dove il rumore della pressione (quasi) non si avverte, proprio come quando stai nuotando e i suoni li ascolti a mala pena.
Non è una stagione facile e non (solo) per qualche risultato così così che ha appannato (?) il cammino vincente dell’atleta dell’Aniene, ma perché il calendario non aiuta. Mondiale ed Europeo sono molto ravvicinati (fine giugno Budapest, agosto Roma) e, comunque, è chiaro che prima bisognerà qualificarsi per l’Ungheria. Pilato e D’Onghia non lo dicono, ma è quello che pensano. Del resto, un bel risultato a Budapest potrebbe essere il trampolino di lancio proprio per Roma. Segnali incoraggianti sono arrivati già dalla Meridiana Cup di domenica, nella piscina di casa, proprio a Taranto, ma saranno i prossimi mesi a fornire indicazioni più veritiere. E, soprattutto, agli Assoluti di Riccione si capirà come sta davvero Benedetta e cosa può fare.
Gli Assoluti non sono certo l’obiettivo della stagione, non possono esserlo quando ci sono Mondiale e poi Europeo, ma sono certamente una corsia importante di transito per manifestazioni più ambiziose. È questa la realtà e la dice Elena Di Liddo che a quasi 29 anni è la veterana. L’allieva di Raffaele Girardi, tesserata per il gruppo sportivo dei Carabinieri e per il Circolo Canottieri Aniene, punta naturalmente a fare bene a Roma: «Tutte le gare sono importanti e quest’anno, essendoci più appuntamenti di peso, è difficile stabilire priorità – dice –, ma mi piacerebbe arrivare bene davanti al pubblico di casa». Insomma, con questa confusione nel calendario, con appuntamenti prima cancellati poi confermati e spostati, è difficile programmare la stagione.
Si galleggia come si può e per un nuotatore non è certo semplice macinare fatica senza avere obiettivi precisi. L’esatto contrario di quello che gli atleti hanno bisogno: obiettivi chiari e precisi e quindi stimoli. Tanti stimoli nuovi sono quelli che, certamente, ha trovato Marco De Tullio, che è riemerso in una nuova vita. Via da Ostia e da Stefano Morini, il 21enne barese è approdato nella corsia di Christian Minotti, sponda Aniene, stessa vasca di suo fratello Luca, con cui ora vive nella foresteria del club più vincente d’Italia. I chilometri che separano Ostia da Roma sono pochi, ma in realtà la distanza che separa «il Moro» (Morini) dallo «Scuro» (Minotti) è più grande (e complessa) di una semplice tonalità di colore. «Siamo un gruppo numeroso, ci sono tante occasioni di confronti. Sono davvero contento di essere tornato ad allenarmi con mio fratello - dice De Tullio senior -, con Christian mi trovo molto bene, c’è dialogo e questo sicuramente mi ha fatto bene in questa prima parte di stagione. Per quanto riguarda le gare per me l’obiettivo è sempre stato Roma perché, per quanto mi riguarda, l’Europeo in casa è molto più importante del Mondiale. Quando l’hanno tolto ero un po’ dispiaciuto perché quest’anno avevo iniziato bene in vasca da 25, mentre in vasca da 50 non mi sono ancora misurato, ma se va come in vasca corta, sono molto fiducioso. Ripeto, l’obiettivo rimane Roma, anche se al Mondiale ci tengo a fare bene perché è un Mondiale in vasca lunga». La vita in centro città gli permette anche di dare sfogo alla sue passioni. Come quella per la moda, per esempio. Appassionato di scarpe e vestiti di tendenza, De Tullio passa il tempo libero in negozi di nicchia, come racconta: «Sono molto appassionato di questo mondo e cerco sempre negozi esclusivi».
Insomma Roma è davvero bella per Marco. In generale è bella per tutti e tre i big pugliesi che nella capitale hanno trovato casa e famiglia (l’Aniene, appunto). E potrebbe essere bella anche per altri talenti di casa nostra che sbracciano per riuscire ad entrare all’Europeo. C’è Chiara Tarantino con il suo tecnico Mauro Borgia, ci sono le ragazze terribili di Gianni Zippo nella scuola di Casarano. Il tempo non manca. Roma è ambita. Roma è bella, quanto sei bella Roma. Per la Puglia potresti diventare meravigliosa.