Tour del Gusto
Ecco le nuove tendenze della prima colazione
Un momento che combina cultura, territorio e intelligenza emotiva
La moda, come spesso accade in campo gastronomico, nelle grandi città aveva fatto capolino già qualche anno fa. Parliamo della prima colazione, spesso l’unico pasto consumato in struttura durante il soggiorno, che ha l’importante compito di predisporre favorevolmente il cliente, permettendogli di iniziare la giornata in modo positivo.
Le ultime tendenze in questo campo, best breakfast in hotel di lusso e vere e proprie esperienze nei palazzi storici, ci raccontano di percorsi autentici, con grande curiosità e soddisfazione dei visitatori, soprattutto internazionali. «Parliamo di una nuova visione della colazione come esperienza identitaria e memorabile. Non è più solo un servizio ristorativo, ma un rituale del risveglio che accoglie l’ospite con estetica, cura, sostenibilità e senso del luogo», racconta Raniero Lomartire, Hospitality Development Expert e Ceo di “Pugliamore”.
«Nei palazzi storici e negli hotel di charme, la colazione diventa un momento scenico che combina cultura, territorio e intelligenza emotiva, in un approccio pienamente “guest centred”.
Ogni dettaglio, infatti - dai profumi della panificazione alla mise en place, passando musica e alla luce - è progettato per lasciare un’impronta positiva». Fra i tratti distintivi del nuovo trend legato alle colazioni memorabili, sicuramente l’allestimento emozionale e sensoriale: «Luci calde, fiori freschi, mise en place curate e sobrie; ma anche un servizio su misura, con uno staff che riconosce l’ospite, ne ricorda i gusti e le preferenze alimentari, applicando gli standard dell’intelligenza emotiva», ha aggiunto l’esperto del settore turistico-alberghiero, con alle spalle oltre vent’anni di esperienze internazionali nella gestione e nello sviluppo di strutture di lusso.
«Buffet e cucina devono essere assolutamente sostenibili –; ha continuato il fondatore di “Pugliamore” – dunque, sono assolutamente vietati la plastica, i monodose, mentre si guarda con grande attenzione alla filiera corta e alla valorizzazione dei prodotti locali. Anche in fatto di check-list e di procedure, tutto deve essere automatizzato: in questo modo si garantiscono l’efficienza operativa e l’attenzione ai dettagli nel rispetto degli standard. Ogni hotel, inoltre, definisce la propria colazione in coerenza alla propria identità, la storia del luogo e delle persone che lo abitano».
Un’evoluzione tangibile, insomma, «una trasformazione dovuta al fatto che l’ospite non si identifica più in un solo modello di colazione. «Abbiamo buffet ibridi, che uniscono il dolce al salato, il classico all’innovativo, l’italiano all’internazionale. La vera evoluzione sta nel proporre varietà, qualità e libertà di scelta in un contesto coerente e armonico, dove ogni elemento è pensato per essere gustato, raccontato e vissuto», ha precisato il formatore nel settore dell’ospitalità.
Ma cosa cercano gli ospiti, fondamentalmente? «Cercano cura, autenticità e relazione. Vogliono iniziare la giornata con un’esperienza positiva e sensoriale, sentirsi accolti e riconosciuti».
Il must della colazione italiana secondo Raniero Lomartire di “Pugliamore”, quindi? «Cornetto o pasticciotto caldo, un ottimo cappuccino e una spremuta fresca d’arancia con un tocco di limone e una fogliolina di menta: l’oro del mattino. Gli ospiti cercano il bello, il buono e il giusto. E nel nostro modello – dove qualità, empatia, sostenibilità e identità si fondono in un mix perfetto – trovano un risveglio che diventa ricordo», ha concluso l’Innovation Manager specializzato nelle start-up di boutique hotel e dimore storiche in Puglia.