L'intervista
«L’immagine funziona se ti assomiglia», Tre Allegri Ragazzi Morti in concerto nel Brindisino
Appuntamento questa sera, 27 luglio, a Torre Santa Susanna per il Bembe Music Fest
Passa anche dalla Puglia il tour dei Tre Allegri Ragazzi Morti per la presentazione del disco Garage Pordenone, uscito il 12 aprile scorso per La Tempesta Dischi, nell’anno in cui si festeggia il trentennale della band friulana. L’appuntamento è per questa sera, 27 luglio, a Torre Santa Susanna (Br) per il Bembe Music Fest, un evento di musica e solidarietà in Largo Convento nato per ricordare Nicola Bempensato, scomparso nel 2023, e il cui ricavato va in parte in beneficenza (lo scorso anno è stata fatta una donazione all’ospedale Perrino di Brindisi per le sale trapianto).
Il gruppo capitanato da Davide Toffolo tornerà poi il 16 agosto a Trani (Bt) per l’Heart Festival, mentre a ottobre girerà l’Europa tra Londra, Bruxelles, Berlino, Barcellona e altre location per portare una scaletta di brani nuovi e vecchi e la storia di gruppo che ha saputo sintetizzare musica e fumetto. Il 14 luglio scorso, inoltre, si è inaugurata a Brescia, al Museo Nazionale della Fotografia, Come mi guardi tu, retrospettiva con 60 scatti di 40 autori che hanno immortalato la storia del trio.
Come vi state preparando a un tour così variegato, dove trovate le energie?
«Ogni artista, ogni atleta, ogni astronauta ha i suoi segreti. Noi ne abbiamo almeno tre. Uno per me (Davide Toffolo, ndr.), uno per Luca e uno per Enrico».
Il vostro pubblico storico è uno zoccolo duro che vi segue dagli esordi, ma negli anni come avete visto evolvere la vostra platea? I giovani si avvicinano?
«Sicuramente molte delle persone che hanno iniziato con noi hanno avuto figli, i concerti sono pieni di bambini. Abbiamo sempre avuto un bel ricambio, e questo disco nuovo porta con sé molto pubblico mai visto. È la forza di Garage Pordenone, che possiamo dirlo: è un gran disco».
Un gruppo come voi che ha dato tanta importanza all'immagine come elemento comunicativo, come vede nel 2024 il ruolo che ha ancora per raccontare un progetto musicale, che sia un modo di vestire, una foto su Instagram, una grafica?
«Conta molto. Anche nella sua omissione. Ci sono altri artisti mascherati, e come si dice a teatro la maschera svela il corpo, quello che la faccia non svela, quindi anche la musica. Ma la cosa importante è che tutto questo apparato visivo debba assomigliare all’artista, altrimenti non funziona».
Vi aspettano due date in Puglia, nella storia dei Tarm c'è qualche ricordo legato alla regione?
«Amore infinito per la Puglia, tutta. Sempre attenta alla nostra voce. Amici meravigliosi, da Giovinazzo, a Bari, a Lecce, e una sorpresa che sveleremo presto. Ma intanto vediamoci stasera, che il concerto del nostro compleanno è il più forte di sempre».