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Foggia, l'ambasciatore del Senegal fa visita ai braccianti: «Combattiamo insieme alle autorità la piaga del caporalato»

 
Graziana Capurso

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Graziana Capurso

Diouf Mamadou Saliou Balde e il console del Senegal in Puglia, Massimo Navach, si sono recati agli ospedali generali di Foggia e a San Giovanni Rotondo per portare conforto ai feriti

Martedì 07 Agosto 2018, 21:15

21:31

FOGGIA - «La tragedia che si è consumata a Foggia in questi giorni ci ha lasciati sgomenti». Così commenta l'ambasciatore del Senegal Diouf Mamadou Saliou Balde, in visita straordinaria agli Ospedali Riuniti di Foggia e a San Giovanni Rotondo, insieme all'Avv. Massimo Navach, console onorario per la Puglia. per dare conforto ai superstiti dei due gravi incidenti in cui hanno perso la vita 16 braccianti, tutti extracomunitari, di ritorno dal lavoro di raccolta nei campi di pomodori.

«E' vero, al momento non sappiamo ancora se tra le vittime ci siano dei senegalesi, ma non potevo esimermi dal portare un po' di sostegno ai miei fratelli del Gambia - ha sottolineato l'ambasciatore che è in attesa di ricevere conferme dalla polizia sull'identità e la nazionalità delle altre vittime - ci tengo però a ringraziare le autorità italiane per la tempestività dei soccorsi e per come sono state condotte le indagini. Il consolato e l'ambasciata sono pronti a collaborare con le istituzioni italiane per andare a fondo di questa faccenda. Non è giusto che ancora oggi la piaga del caporalato continui a mietere vittime», ha concluso Balde.

Il conosole Navach ha poi aggiunto: «Questa è una vera e propria strage di esseri umani, ma per risolvere il problema bisogna prevenire e non curare. Non è possibile che prima di aprire gli occhi sulle condizioni di vita e sullo sfruttamento del lavoro nel Sud Italia, debbano esserci dei morti da piangere. Noi però siamo a completa disposizione delle autorità, per quel che ci è possibile vogliamo dare una mano». 

I due rappresentanti del Senegal saranno domani di nuovo a Foggia per la marcia di solidarietà organizzata dai berretti rossi per la dignità dei lavoratori e per dire basta al caporalato. 

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