Batti il Cinque!
Bari, ecco cinque chiese tra le più suggestive da scoprire in città
Nasce il format «Batti il 5», una piccola selezione di cinque posti da vedere ed esplorare, per poter trascorrere il tempo a spasso per Bari
A chi non è mai capitato di chiedersi almeno una volta nella vita: «E oggi che facciamo?». Per non essere più presi del tutto alla sprovvista in questo mare magnum di possibilità, ci pensa la Gazzetta a darvi una mano, in tutti i sensi. Nasce così il nuovo format «Batti il cinque» che raggruppa una piccola selezione di cinque posti da esplorare, per poter trascorrere il vostro tempo a spasso per Bari. Non si esclude nulla, dal mangiare al bere, passando per i bar più caratteristici, i teatri più suggestivi o i vicoli più intriganti del capoluogo pugliese. In questa prima puntata ci siamo soffermati sulla bellezza delle chiese di «casa nostra». Dalle più grandi e maestose a quelle piccole e graziose. Un itinerario di culto: dal cuore di Bari Vecchia al quartiere Murat, passando per Carrassi fino alla periferia di Bari. Oltre alla magnifica Basilica di San Nicola e alla Cattedrale di San Sabino (entrambe nel cuore della città vecchia - nella prima e terza foto centrale) che sono assolutamente da visitare, vi segnaliamo al- cune chiese tra le più suggestive per chi ama immergersi nella storia dell’architettura e della religione. La nostra è una scommessa: per vincerla non dovrete far altro che battere il cinque!
Il culto Ortodosso nella Chiesa Russa
Il cuore del quartiere Carrassi (foto 1)
La chiesa Ortodossa Russa risale al XX secolo. Come la Basilica di San Nicola, anche questa struttura è un punto di riferimento per i devoti al Santo Patrono della città di Bari, meta soprattutto di pellegrini provenienti dall’Est. Sono migliaia i fedeli che ogni anno vengono qui per venerare il santo patrono della città, così come sono tantissimi quelli accolti dalla chiesa Russa che fin dalla sua costruzione rappresenta un vero e proprio ponte tra l’Oriente e l’Occidente.
La Chiesetta di S. Michele Arcangelo
E quel che resta del Monastero (foto 2)
Nella chiesetta settecentesca di San Michele Arcangelo si nasconde il leggendario tempio di San Benedetto. Qui furono ospitate le ossa di San Nicola appena giunte da Myra nel 1087 in attesa della costruzione della Basilica. Per ammirarlo basta varcare il portone del palazzo di San Michele al cui interno si cela quel che resta del monastero di San Benedetto: il chiostro della struttura originale, fondato nel 978, è uno dei più antichi antichi della città.
La bellezza della Madonna della Grotta
Un santuario in periferia (foto 3)
È un sito archeologico immerso nel verde tra Bari e Modugno (sulla Sp per Carbonara). Le sue origini risalgono al VIII secolo. Nel tempo la chiesa ha ospitato prima i monaci basiliani e poi i Benedettini, per poi diventare un luogo di rifugio e ristoro dei crociati. All’interno del santuario sono conservati il cunicolo di S. Corrado e la sua tomba, dove le spoglie del santo sono state custodite per 170 anni prima di essere riesumate dai molfettesi per proclamarlo Santo patrono di Molfetta.
Santa Maria del Buonconsiglio
Il Medioevo a due passi dal centro (foto 4)
Vi siete mai chiesti che ci fanno delle colonne nel cuore di Bari? Quelle che vedete in foto sono ciò che resta dell’antica chiesa medievale del Buonconsiglio, la cui costruzione risale tra il IX ed il X secolo. Un museo a cielo aperto con 8 colonne e una pavimentazione unica. Gli scavi effettuati verso gli anni ’80 hanno infatti portato alla luce, oltre alla parete perimetrale della chiesa, anche degli affascinanti mosaici con delle raffigurazioni geometriche tipiche del Medioevo.
La Chiesa del Gesù nella «rosa» delle 26
Aperta solo 3 ore a settimana (foto 5)
Nota pure come chiesa della Circoncisione, è una delle 26 chiese di Bari Vecchia: la terza in ordine di grandezza dopo la Cattedrale e la Basilica di San Nicola. Come la maggior parte degli edifici storici del borgo antico, anche questo luogo è quasi sempre chiuso, rimanendo nascosto agli occhi dei cittadini. Lo si può visitare solo la domenica mattina, quando il portone si spalanca in occasione della messa, per poi richiudersi dopo sole tre ore. Provare per credere.