Sorrisi dietro le mascherine, pugni contro pugni (questo, ormai, il saluto possibile) e la condivisione di un percorso comune per il bene delle comunità. Si sono incontrati così molti sindaci del Barese nella nuova sede della Gazzetta del Mezzogiorno. «Finalmente torniamo a incontrarci “in presenza”...», il commento di tutti nel corso dell’incontro con gli editori Sebastiano e Vito Ladisa, il direttore Michele Partipilo e l’amministratore unico della «Ledi» Franco Sebastio.
L’informazione, la comunicazione, l’aiuto, il dialogo e la vita difficile dei primi cittadini che l’emergenza sanitaria ha scaraventato in trincea come non mai sono stati alcuni dei temi trattati, oltre all’esposizione dei progetti da parte dei nuovi editori.
«Il principale obiettivo – ha spiegato Vito Ladisa – è quello di creare una comunicazione strutturale più adeguata alle varie realtà attraverso una collaborazione maggiormente fluida». L’intendimento è quello di offrire «una vetrina nazionale anche ai Comuni più piccoli, per dare la giusta visibilità, ormai ritenuta indispensabile per la piena valorizzazione dei territori». «Un obiettivo che può contare anche sul digitale – ha aggiunto l’editore – per esprimere appieno il concetto di territorialità e non il semplice incalzare dei problemi».
Il direttore Michele Partipilo ha ringraziato i sindaci per avere accolto l’invito «accantonando per un momento tutte le incombenze che gravano sui primi cittadini». «Dal canto nostro - ha proseguito -, intendiamo far crescere i territori con voi, attraverso temi e problemi che stanno a cuore delle comunità e che vanno oltre il semplice fatto di cronaca. Una fase più progettuale, che ha interesse a diffondere tematiche e affrontare le questioni. La linea del Giornale non va a rimorchio dei fatti, ma punta a far emergere le tematiche del territorio per spiegare farsi conoscere. Un’interazione più ragionata ed approfondita, dunque, direttamente con le comunità».
Prima dei sindaci, ha preso la parola l’avvocato Gianni Di Cagno (dello studio Polis) consulente legale della «Finlad», che nel suo intervento ha voluto sottolineare «l’impegno dei fratelli Ladisa che non hanno “rivitalizzato” la Gazzetta, ma l’hanno... resuscitata, dal momento che a novembre scorso sembrava davvero la fine».
«Il tutto – ha aggiunto – anche grazie al sacrificio di giornalisti e poligrafici, con i quali è stata data continuità ad un giornale che rappresenta tanto per il nostro territorio e che guarda al futuro grazie anche al web». A proposito di web, i progetti – in questo settore – sono stati esposti ai sindaci dalla responsabile Carmela Formicola, che ha sottolineato l’intenzione di creare anche tv e radio per allargare il fronte dell’informazione.
«Strumenti multimediali – ha detto - che ci consentiranno di seguire in tempo reale le vicende del territorio e di condurre insieme le battaglie più giuste».
Michele Abbaticchio, sindaco di Bitonto e vice sindaco metropolitano, ha ricordato gli appelli lanciati «per salvare la Gazzetta» e, riguardo le proposte avanzate, ha spiegato che «rappresentano qualcosa di molto importante per le comunità, soprattutto quelle più piccole». Abbaticchio, in particolare, ha evidenziato i problemi legati al post-covid che «fanno ricadere sulle amministrazioni una serie di incombenze, con nuove emergenze che occorre far conoscere perché alle domande dei cittadini bisogna dare risposte in termini propositivi. È giusto che ci siano le segnalazioni, ma bisogna far capire che i sindaci, da soli, non possono certamente risolvere i problemi. È giusto che venga presentato anche il nostro punto di vista». Fiorenza Pascazio, sindaco di Bitetto, si è soffermata sugli effetti dei social che hanno in qualche modo modificato il modo di fare informazione. «Si tende a segnalare sempre le cose negative – ha detto -, la cattiva notizia che fa presa: è un circolo vizioso da cui non ne usciamo. Eppure ogni giorni ogni sindaco cerca di fare qualcosa di positivo, ma abbiamo difficoltà a far emergere questa cosa».
«Ecco - ha replicato l’editore Ladisa, cogliendo la palla al balzo -, dovete consentirci di cogliere la parte positiva, perché quella negativa è facile coglierla».
Rosa Melodia, prima cittadina di Altamura, nel suo intervento ha ribadito - condividendoli - i concetti già espressi dai suoi colleghi aggiungendo che «la notizia spesso nasce da segnalazioni dei cittadini che in qualche caso riguardano questioni private, mentre invece un sindaco deve guardare agli interessi pubblici». «Facciamo tante cose belle – ha aggiunto - ma siamo “mancanti” nella comunicazione e i nostri addetti stampa non possono certo sostituirsi a noi in tutto e per tutto. Per questo, siamo aperti alle iniziative della Gazzetta».
«Proprio per questo – ha spiegato Vito Ladisa - ci saranno spazi in cui si potranno illustrare i piani dei Comuni, che vanno al di là della quotidianità. Spetta poi al giornale verificare e seguire insieme con voi il percorso avviato».
Corrado De Benedittis, da ottobre sindaco di Corato, ha tenuto a sottolineare la necessità di «rappresentare le realtà locali ad un livello superiore con un approccio diverso non solo legato alla cronaca». Il primo cittadino ha auspicato un «racconto del territorio che aiuti anche il lettore ad una conoscenza più approfondita dei processi: a differenza si quanto può avvenire con i social».
A proposito di “racconti”, l’editore ha spiegato ai sindaci che «la comunicazione può andare al di là della carta stampata, dove alcune cose possono non essere colte». «Il racconto - ha aggiunto - potrà essere in video, con la piena rappresentazione del lavoro dei sindaci, un racconto che diventa emozionale».
Tutti i sindaci, anche quelli che non hanno preso la parola, hanno condiviso i discorsi dei loro colleghi, accogliendo con favore i progetti della Gazzetta e le opportunità offerte riguardo la comunicazione. Una frecciatina, però, è arrivata in conclusione da Domenico Vitto, sindaco di Polignano. «E che a volte i sindaci hanno un po’ paura ad interloquire con i giornali – ha detto -. Chi è chiamato a raccontare il territorio dovrebbe conoscerlo, ma questo non sempre avviene. Non deve accadere che si spari a zero senza sapere. Non si può pensare che tutti i problemi siano per colpa nostra».
L'incontro è stato chiuso dall’editore che, richiamandosi all’appunto sollevato dal sindaco di Polignano, ha ribadito l'opportunità di disporre di spazi per informare, spiegando che grazie al web «i messaggi possono arrivare ovunque, ben al di là dei confini regionali, grazie anche alla collaborazione avviata con l’Ansa». «Se c'è un concetto da affermare – ha concluso Ladisa – con Ansa e sul web arriviamo ovunque, con la possibilità in tempo reale di conoscere anche le visualizzazioni».