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Mafia a Foggia, 29 a processo per pizzo a imprenditori: Regione parte civile

 
Redazione online

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Il gup del Tribunale di Bari Giovanni Anglana ha fissato per il 12 dicembre l’inizio del processo con rito abbreviato per 25 di loro

Lunedì 23 Settembre 2019, 10:40

16:57

«Noi sostituiremo tutti gli imprenditori che non hanno avuto desiderio o coraggio sufficiente di costituirsi parte civile e faremo questo processo come se presentassimo ciascuno di loro, con tutta l’energia e tutta la determinazione necessaria all’accertamento della verità». Così il governatore Michele Emiliano entrando nell’aula bunker di Bitonto (Bari) per chiedere, tramite l’avvocato Michele Laforgia, la costituzione parte civile della Regione Puglia nel processo sul racket delle estorsioni a Foggia. Il pm della Dda di Bari Federico Perrone Capano ha proposto il rinvio a giudizio di 29 persone, 26 delle quali hanno chiesto il rito abbreviato già nella prima udienza, quando si è costituito parte civile il Comune di Foggia.

«La Regione si costituirà parte civile, non sarà una costituzione formale - ha detto Emiliano - sarà una costituzione che ci impegnerà nell’istruttoria dibattimentale come se tutti gli imprenditori parti offese fossero costituiti».
«Se possibile - ha aggiunto - comparirò a tutte le udienze più rilevanti e noi saremo in ogni caso al fianco di tutte le parti offese che, anche se non costituite, hanno comunque bisogno di sostegno perché dovranno comunque testimoniare in questo processo, dovranno comunque partecipare al dibattimento, se dibattimento mi sarà». «Tutto questo significa che la Regione Puglia sta chiaramente dalla parte della legge, della giustizia, contro le associazioni mafiose e soprattutto dalla parte di Foggia - ha concluso - perché Foggia viene ancora oggi purtroppo massacrata da questa gente che evidentemente riesce, non si sa come, a frenare persino lo sviluppo economico, frenando l'entusiasmo, la passione e qualche volta anche il patrimonio di chi invece dovrebbe lavorare per creare posti di lavoro, per investire, per creare ottimismo».

Saranno tutti processati i 29 presunti componenti di un clan mafioso foggiano accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsioni e rapine aggravate, detenzione illegale di armi e tentato omicidio. Il gup del Tribunale di Bari Giovanni Anglana ha fissato per il 12 dicembre l’inizio del processo con rito abbreviato per 25 di loro, che sarà celebrato nella sede di via Dioguardi. Tra gli imputati ci sono i capi clan Rocco Moretti, Vito Bruno Lanza e Roberto Sinesi. Altri quattro imputati sono stati rinviati a giudizio. Il processo inizierà il 7 novembre dinanzi al Tribunale di Foggia.
Nell’udienza preliminare si sono costituiti parte civile il Comune di Foggia, la Fondazione Antiracket Puglia e la Regione Puglia, con il presidente Michele Emiliano che oggi ha partecipato all’udienza nell’aula bunker di Bitonto. Stando alle indagini della Direzione Distrettuale Antimafia, gli imputati avrebbero imposto il pizzo a decine di commercianti e imprenditori della provincia di Foggia, tra imprese edili, bar e alimentali, cooperative agricole e sociali, una discoteca e una ditta di onoranze funebri, arrivando a chiedere fino a 200 mila euro. I fatti contestati risalgono agli anni 2015-2018

(foto Luca Turi)

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