Il reportage

La resilienza dell'Ucraina in guerra vista con gli occhi di un pugliese

Il progetto «The strength of hope» è un reportage fotografico con 159 scatti ideato e realizzato da Domingo Nardulli fotografo di Acquaviva delle Fonti, classe 1983, trapiantato da anni a Milano, che lo scorso maggio è partito alla volta di Kiev

BARI - I colori della vita sospesa in Ucraina visti con gli occhi di un pugliese. Tutto questo è il progetto «The strength of hope», un reportage fotografico con 159 scatti ideato e realizzato da Domingo Nardulli fotografo di Acquaviva delle Fonti, classe 1983, trapiantato da anni a Milano che lo scorso maggio è partito alla volta di Kiev per vedere con il suo obiettivo ciò che accade nel profondo est dell'Europa a quasi due anni dallo scoppio del conflitto russo-ucraino.

«Kyiv è un periodo di riflessione e speranza per molti in Ucraina, oggi una nazione segnata dal conflitto con la Russia. Spinto dall'invito emotivo di un collega, ho trascorso 11 giorni in Ucraina, un paese che non avevo mai visitato prima. Il mio obiettivo era osservare con i miei occhi gli effetti della guerra sulle città e sugli sguardi delle persone che vivono quotidianamente questo conflitto - spiega il fotografo - non sapevo cosa aspettarmi all'arrivo a Kyiv. La paura era grande, ma altrettanto grande era il mio desiderio di avvicinarmi e comprendere appieno la realtà di questa nazione. L'Ucraina, messa in ginocchio, con potere e forza russa che sta distruggendo e uccidendo innocenti, è ancora viva. Nonostante la paura palpabile nelle strade della capitale, ho subito percepito che in questa nazione c'è un senso di casa e di resilienza che non potrà mai essere spezzato».

Una resilienza che traspare dagli scatti di «The strength of hope» che immortalano una quotidianità sospesa, fatta di famiglie e strade, di giallo e blu che spiccano nel grigiore, di sorrisi strappati e di fronti aggrottate da pensieri inimmaginabili.

«Questo progetto nasce dal desiderio di documentare e condividere la quotidianità delle persone che, nonostante le avversità della guerra, mostrano una forza e una resilienza straordinaria - sottolinea Nardulli - Attraverso una serie di scatti, ho cercato di catturare non solo la cruda realtà del conflitto, ma anche i momenti di speranza e solidarietà che emergono nelle situazioni più difficili. Le immagini raccontano le vite di uomini, donne e bambini che, pur vivendo nel bel mezzo della guerra, continuano a sperare e lottare per un futuro migliore. Ogni fotografia offre un contesto e una voce alle storie individuali, rendendo il progetto non solo una testimonianza visiva, ma anche una narrazione umana e toccante».

I dettagli con tutti gli scatti del reportage sono scaricabili qui.

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