Scuola e lavoro

Link Bari: «no ai suicidi tra studenti: stop a competizione e principio del merito»

Redazione online

Flashmob stamattina dell'associazione universitaria per riportare l'attenzione sul rapporto tra benessere psicologico e merito

«Il primo passo per garantire a tutte e tutti il benessere psicologico è l'eliminazione del merito come principio fondante della nostra università» Sono le parole di Gennaro Cifinelli, coordinatore di Link Bari. L'associazione studentesca stamattina in piazza Cesare Battisti ha tenuto un flashmob per protestare contro l'aumento dei suicidi tra gli studenti. «E' una questione centrale per la nostra generazione, siamo la generazione cresciuta subendo gli effetti della crisi economica e che è entrata in università durante la pandemia da Covis - continua Cifinelli -, non possiamo più accettare di vivere in un'università che replica le dinamiche competitive che caratterizzano ormai tutta la società. L'università caccia fuori dal sistema formativo chi non è in grado di adeguarsi ai suoi ritmi e a dei criteri spesso irraggiungibili per molti. La conseguenza di questo è un profondo senso di inadeguatezza, incertezza e precarietà che investe gli studenti universitari fin dal principio del percorso accademico. Non rispettare i criteri meritocratici significa non accedere a nessuna agevolazione economica e quindi a vivere un percorso di studi insostenibile.

LA RICHIESTA
«Chiediamo che l'ateneo e la città si impegnino ancora di più per garantire a tutte e tutti l'accesso ai percorsi di counseling e di psicoterapia, quanto mai essenziali per prevenire il fenomeno, sempre più preoccupante, dei suicidi tra gli studenti.
Sono sempre di più gli universitari che hanno necessità di accedere ai percorsi di psicoterapia ma che spesso non possono supportare economicamente tali spese - conclude Silvana Federighi, senatrice accademica di Link -. I dati sono impietosi, il 33% degli studenti universitari soffre d'ansia mentre il 27% soffre di depressione.
È un'emergenza, è la nuova pandemia che investe una generazione e oggi sono necessarie risposte, non è accettabile che ogni anno circa 400 giovani under 24 ogni anno decidano di togliersi la vita, è una strage di stato su cui non possiamo più rimanere in silenzio. Chiediamo con forza nuove misure di sostegno psicologico e l'abbattimento del sistema universitario meritocratico».

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