la protesta
Foggia, sit in davanti al Comune contro Landella e Lega: oltre 400 i manifestanti
Non si placano dunque le polemiche, nonostante le scuse pubbliche del primo cittadino per le parole espresse durante la conferenza con Salvini per ufficializzare il passaggio da Forza Italia alla Lega
FOGGIA - «Sleghiamo Foggia» è il titolo della manifestazione che si è svolta questa mattina, senza incidenti, davanti al Comune contro la Lega e Landella dopo lo strappo del sindaco che ha lasciato Forza Italia e non abbandonato però il centrodestra.
400, circa, le persone che hanno partecipato: la Polizia locale e gli agenti della Digos, per assicurare il regolare svolgimento dell’iniziativa, hanno chiuso in entrambi i sensi di marcia la strada davanti al Palazzo di Città.
«Dimissioni, dimissioni», hanno gridato i manifestanti nei cori rivolti al primo cittadino passato alla Lega coinvolgendo il Comune nelle sue dichiarazioni. Tantissimi i cartelli contro il sindaco, per dire che «Foggia non si lega» e «PaDaunia, no grazie». Alla manifestazione hanno partecipato, oltre ai rappresentati politici della minoranza comunale, anche cittadini e giovani di associazioni studentesche.
Fino alla conclusione, durante la manifestazione sono state rispettate le misure anticontagio: tutti indossavano la mascherina.
LE POLEMICHE - Non si placano dunque le polemiche, nonostante le scuse pubbliche del sindaco Franco Landella, per le parole espresse durante la conferenza con Salvini per ufficializzare il passaggio da Forza Italia alla Lega di Salvini con tanto di consegna «dell'amministrazione nelle sue mani» e alle dichiarazioni sulla bandiera del Carroccio «che svetterà da questo campanile". Espressioni fatte in un momento di concitazione come precisato dallo stesso sindaco.
Dichiarazioni che tuttavia una parte della città non gli ha perdonato, soprattutto dell’ area di opposizione.
«C’è una classe politica che sta bloccando la città, sta dimenticando il futuro dei giovani per il futuro di una ristretta cerchia di persone. Per questo motivo oggi alle 10, saremo sotto al Palazzo di Città, per manifestare il nostro dissenso, perché vogliamo che il dialogo politico parli di lotta alla mafia, lavoro, ambiente e non di candidature familiari o beghe interne alle forze politiche», si scrive nel capo d'accusa degli organizzatori della mobilitazione.
«Il sindaco di Foggia consegna la città al capo della Lega. Come se la città fosse sua. Foggia è la nostra città, non di Landella. Gli inciuci della destra, il teatrino delle candidature, le sceneggiate estive, offendono le istituzioni e la comunità foggiana. Il Comune è dei cittadini foggiani. Il governo di Foggia è dei cittadini foggiani non dei padani. Noi siamo dalla parte dei foggiani che vogliono slegare Foggia. Noi la nostra città ce la teniamo stretta, non la vogliamo consegnare a nessuno», aggiungono i promotori della manifestazione odierna.