nel foggiano
Cerignola, Conte visita bene confiscato alla mafia: «Lo Stato c'è»
Con Nicola Morra, il presidente ha assicurato un impegno con misure sempre più incisive contro la longa manus della mafia
«Lo Stato c'è per contrastare il fenomeno dei prestanome e delle intestazioni fittizie». Lo ha detto il premier Giuseppe Conte in visita a Cerignola (Foggia) ad un bene confiscato alla mafia rispondendo alla domanda di uno studente circa il pericolo che questi beni anche dopo la confisca, possano tornare in possesso della criminalità organizzata. Con Nicola Morra, il presidente Conte ha assicurato un impegno con misure sempre più incisive contro la longa manus della mafia.
Si è conclusa da poco la visita del premier Giuseppe Conte ad un bene confiscato alla mafia a Cerignola dove ha incontrato una delegazione di 25 studenti pugliesi. Il presidente del Consiglio prima di andare via ha anche gustato alcuni prodotti tipici coltivati nel bene confiscato come la focaccia con paté di cime di rapa e crostate con marmellate.
Il premier si è intrattenuto con Mattia Sportillo 18enne di Mottola. «Mi ha colpito per la sua umiltà e umanità - ha detto lo studente - Mi ha augurato un grande in bocca al lupo e mi ha spronato a continuare a lottare contro la mafia».
«Conte era davvero contento che la scuola e i beni confiscati siano entrati in contatto, perché la mafia è un fenomeno che va combattuto attraverso la cultura e la istruzione scolastica». Ha detto Dora Giannatempo responsabile della cooperativa sociale AlterEco che gestisce Terra Aut il bene confiscato alla mafia. Questa è una bellissima iniziativa per il nostro territorio - ha precisato Giannatempo. I valori della legalità vanno trasmessi ai ragazzi».