Teatro

Festival della Valle d'Itria, l'incanto de «L’adorable Bel-Boul»

Ottavio Cristofaro

La seconda alzata di sipario del 49° Festival della Valle d’Itria è stata la prima rappresentazione assoluta in Italia di una rarità di Jules Massenet

MARTINA FRANCA - La seconda alzata di sipario del 49° Festival della Valle d’Itria è stata la prima rappresentazione assoluta in Italia di una rarità di Jules Massenet (1842-1912), "L’adorable Bel-Boul (1873)", “opérette en un acte” su libretto di Louis Gallet e Paul Poirson, nella suggestiva cornice del Chiostro del Convento di San Domenico, sede della Fondazione Paolo Grassi, a Martina Franca.

Il progetto è messo in scena nell’anno del 150° anniversario della composizione, in un allestimento realizzato in collaborazione con Carniarmonie (Friuli) e con Espacio Turina e ASAO (Siviglia). Il team creativo è formato dal direttore musicale Francisco Soriano, dal regista Davide Garattini Raimondi, dallo scenografo Paolo Vitale. Sul palcoscenico Helena Ressurreiçao (Zaï-za), Ronja Weyhenmeyer (Fatime), Eugenio Maria Degiacomi (Ali Bazar), Juan José Ramos Diaz (Sidi-Toupi) e Stefano Colucci (Hassan).

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