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Triggiano (comune commissariato) riutilizza i beni confiscati alla criminalità: nascono un canile e un forno sociale

 
Redazione online

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All'evento hanno preso parte il Sottosegretario di Stato Wanda Ferro, il Prefetto Paola Spena, il Prefetto di Bari Francesco Russo e il Procuratore della Repubblica di Bari Roberto Rossi

Lunedì 28 Aprile 2025, 20:22

BARI - Nel Comune di Triggiano, attualmente commissariato, si è tenuto un evento dedicato al tema del riutilizzo dei beni confiscati, al quale hanno preso parte il Sottosegretario di Stato Wanda Ferro, il Commissario straordinario per il recupero e la rifunzionalizzazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata Prefetto Paola Spena, il Prefetto di Bari Francesco Russo e il Procuratore della Repubblica di Bari Roberto Rossi. L'iniziativa si è concentrata sull’esperienza virtuosa della cittadina barese nel riutilizzo sociale dei beni confiscati. Uno degli esempi più significativi riguarda l’assegnazione di due appartamenti alla Comunità Emmanuel di Lecce, destinati al reinserimento di ex tossicodipendenti, ma non si ferma qui: Triggiano ha restituito alla comunità tutti i beni confiscati che le sono stati assegnati.

Con l’ausilio di fondi ministeriali, ha avviato progetti di grande impatto sociale, come: la realizzazione di un canile sanitario intercomunale per contrastare il fenomeno della zoomafia, affiancato da un centro antiviolenza per donne. E La prossima apertura del “Forno dell’Antimafia Sociale”, un progetto di rigenerazione urbana e civile, che sorgerà in una villa confiscata e già ristrutturata. «L’esperienza di Triggiano - ha affermato il Sottosegretario all’Interno Wanda Ferro - rappresenta una testimonianza concreta della capacità dello Stato di restituire alla collettività i beni sequestrati alla criminalità organizzata, trasformandoli in luoghi di solidarietà, accoglienza e rinascita. Un modello virtuoso che riafferma il valore della legalità e la forza delle istituzioni al servizio dei cittadini. Il percorso avviato a Triggiano è un modello da sostenere e replicare, nel segno della collaborazione tra amministrazioni, magistratura, forze dell’ordine e società civile».

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