emergenza umanitaria
Da Gaza a Bari per ricevere cure oncoematologiche: bimba palestinese sarà curata al Policlinico
Ad accogliere la famiglia il presidente della Regione Michele Emiliano. Con lei anche la madre con altri due figli minori
Sarà curata al Policlinico di Bari, una bambina palestinese di 5 anni, arrivata insieme alla sua famiglia a bordo di un ATR 72 della Guardia di Finanza. Il volo, predisposto per le operazioni di evacuazione medica dei civili vittime del conflitto nella striscia di Gaza, è atterrato all’aeroporto di Bari-Palese alle 16,30. Ad accogliere la famiglia il presidente della Regione, Michele Emiliano, e l'assessore alla Sanità, Raffaele Piemontese. Con la piccola che necessita di cure oncoematologiche, riceveranno supporto anche la madre con altri due figli minori, che in una prima fase saranno ricoverate con lei al Giovanni XXIII di Bari. Le operazioni sono state coordinate dal dipartimento della Protezione Civile e dal Ministero degli Affari Esteri, che si avvale della Centrale Operativa Remota Operazioni Soccorso Sanitario e dirette dalla Prefettura di Bari, che ha predisposto anche il servizio di mediazione culturale.
«La famiglia palestinese sbarcata a Bari - ha dichiarato Emiliano - ha una piccola bisognosa del nostro supporto sanitario. Ci auguriamo di riuscire a curare e a guarire questa piccola e poterla restituire alla sua gioia e alla sua vita in maniera totale. È lo scopo di questo viaggio, ed è la speranza di tutta la Puglia». «Il nostro sistema sanitario regionale farà di tutto per assicurare le cure necessarie a questa bambina garantendo l’assistenza medica specializzata che nel suo paese gli è stata negata dalla guerra. Siamo qui - ha aggiunto Piemontese - perché ci sembrava doveroso accogliere lei e il suo nucleo familiare con calore, considerato che questi bambini e questa giovane donna hanno visto morte e distruzione ormai da troppo tempo». Il direttore generale del Policlinico di Bari, Antonio Sanguedolce ha spiegato che «la famiglia sarà portata all’ospedale Giovanni XXIII di Bari per una prima fase di accoglienza e per effettuare gli accertamenti necessari prima di
programmare il ricovero specifico in oncoematologia pediatrica. Noi ci auguriamo che si sentano il più possibile a casa, visto il viaggio e le sofferenze che hanno subito durante il conflitto».