L'accordo

PoliBa e Zecca di Stato: intesa su ricerca nuovi materiali

Si studiano le nano cellulose e le tecnologie per l’olografia

BARI - Creare nuovi materiali, come le nano cellulose per la carta, ma anche implementare tecnologie relative all’olografia e alle misure di controllo e tracciabilità. E l’obiettivo dell’accordo siglato questa mattina dal rettore del Politecnico di Bari, Francesco Cupertino, e l’ad dell’Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, Francesca Reich. L'intesa ha una durata di cinque anni, rinnovabile per altri cinque, e consiste nella collaborazione fra le due istituzioni in attività di ricerca nei laboratori baresi del Politecnico e in quelli foggiani della società interamente partecipata dal ministero dell’Economia e delle finanze. Grazie all’accordo sarà quindi creato un laboratori congiunto per lo sviluppo di materiali, tecnologie e processi innovativi.

«Stiamo lavorando su vari fronti - ha detto l’ad Reich - come le targhe biodegradabili e la tracciabilità. Vogliamo creare nuovi laboratori ma anche un ambiente che possa favorire la poli industrializzazione, con attività di ricerca vicine all’industria». Poliba e Zecca dello Stato già collaborano da tre anni, l’accordo siglato oggi estenderà e implementerà i risultati. Come, per esempio, «ridurre l’impatto ambientale di alcune attività di interesse dell’Istituto poligrafico», ha evidenziato Cupertino. «La ricerca riguarderà materiali innovativi più facilmente riciclabili - ha aggiunto il rettore - ma anche l’applicazione di nuove tecniche legate all’informatica per aiutare la tracciabilità e quindi i controlli di qualità sugli oggetti realizzati o certificati». Le attività si svolgeranno in parte nei laboratori del Politecnico di Bari e in parte nella sede di Foggia dell’Istituto poligrafico. "Intendiamo anche rafforzare la presenza del Politecnico a Foggia - ha concluso Cupertino -. Ci sono già attività di collaborazione con l’università di Foggia per creare un ecosistema che sia attrattivo verso i giovani talenti che vogliono investire e poi rimanere nei nostri territori».

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