Sanità
Altamura, all'Ospedale della Murgia novità terapeutica per la fibrillazione atriale
L’Emodinamica di Altamura ha eseguito la sua prima procedura mini-invasiva di chiusura percutanea dell’auricola sinistra per prevenire l’ictus cerebrale
ALTAMURA - Eseguito nell’Ospedale della Murgia di Altamura il primo intervento per la chiusura di auricola del cuore per via mini-invasiva. La complessa procedura è stata effettuata dal Servizio di Emodinamica della Cardiologia-Utic, diretto dal dottor Francesco Massari, sotto la supervisione e coordinamento del dipartimento Cardiovascolare della ASL Bari, di cui è direttore il dott. Pasquale Caldarola.
L’intervento di chiusura di auricola per via mini-invasiva, eseguito su un 74enne mercoledì scorso, rientra nel programma di Cardiologia interventistica strutturale del Dipartimento Cardiovascolare della ASL Bari, avviato da qualche mese e finalizzato alla prevenzione dell’ictus cerebrale, ancora responsabile di un gran numero di decessi e di invalidità.
Insieme alle procedure già svolte in collaborazione con varie figure professionali (cardiologi, neurologi, radiologi, anestesisti) per la chiusura per via percutanea del Forame Ovale Pervio (PFO), la chiusura di auricola è indicata nei pazienti affetti da fibrillazione atriale, aritmia che aumenta significativamente il rischio di ictus, e che non possono assumere i farmaci anticoagulanti poiché ad alto rischio di sanguinamento.
Una novità assoluta per il presidio di Altamura, che va ad arricchire il bagaglio a disposizione del team di cardiologi-emodinamisti, capace di eseguire - dall’avvio del servizio di Emodinamica nel settembre 2020 - circa 2.500 procedure di tipo interventistico (angioplastica), diagnostico (valutazione della riserva e imaging coronarico) e attività di elettrostimolazione (pacemaker, defibrillatori, CRT).
«Le Emodinamiche del Dipartimento Cardiovascolare della ASL Bari – spiega il dott. Caldarola - da tempo si dedicano al trattamento delle sindromi coronariche acute e della cardiopatia ischemica cronica nelle sue varie forme, compreso le occlusioni coronariche croniche, ricorrendo a tecniche avanzate quali la litotrissia intracoronarica, l’aterotomia rotazionale, guidate da imaging intracoronarico, con ottime performance quali-quantitative».