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Covid 19 e caos trasporti
Graziana Capurso
07 Ottobre 2020
Era prevedibile, ma allo stesso tempo evitabile. Con il ritorno in presenza, il caos ha presto bussato alla porta delle scuole di Bari e provincia. Non c'è voluto molto. Dopo un paio di settimane di rodaggio, i problemi iniziano a farsi sentire. Soprattutto in tema di sicurezza e trasporti. Già, perché nonostante le precauzioni previste dalle norme anti Covid, qualcosa sfugge ai controlli. L'allarme arriva dagli studenti del liceo Don Milani di Acquaviva delle Fonti che ogni giorno, assieme a professori e personale scolastico, fanno il tragitto casa-scuola e viceversa a bordo dei pullman con i vari collegamenti per i paesi limitrofi.
Fin qui tutto nella norma. Se non fosse che salire sulle navette mantenendo il distanziamento sociale con corse contingentate è quasi un’utopia. Come documentato dalle foto, una volta apparso all'orizzonte il mezzo, scatta l'assembramento. Giovani e non, in barba alle regole anticontagio, si muovono come mandrie per riversarsi sui bus cercando di accaparrarsi un posto a sedere. Quando non si è così fortunati, si resta in piedi (ovviamente a meno di un metro di distanza l'uno dall'altro) o, peggio, a terra.
C'è chi, poi, rinuncia a questa lotta quotidiana e decide di aspettare (invano?) la corsa successiva che spesso non arriva, semplicemente perché non c'è. Scene di ordinario pendolarismo che si ripetono in un momento storico dove distanza fisica e mascherina sono le poche armi a disposizione per proteggersi dal Coronavirus.
Il nodo è tutto qui: troppi utenti e pochi mezzi. È questo che mette in allerta le famiglie dei ragazzi che, con i rappresentanti e la dirigente scolastica Maria Rosaria Annoscia, hanno chiesto un tavolo di confronto con il sindaco Davide Carlucci. «Abbiamo bisogno di garanzie - tuonano i genitori - ci spiegate che senso ha tutto questo se poi c'è il rischio di prendersi il Covid per strada?». «Per l'avvio delle lezioni abbiamo tracciato dei percorsi predefiniti per raggiungere le classi in sicurezza - sottolinea Nicola Bruno, rappresentante d'istituto - a ogni angolo del Don Milani ci sono colonnine per la sanificazione. Con l'aiuto della preside e dei docenti garantiamo il diritto allo studio in presenza, ma il nostro impegno è vano se fuori c'è il far west. Non ci si può affidare solo al buon senso. Noi abbiamo fatto la nostra parte, ora tocca agli altri».
Il cerino acceso resta quindi in mano alla Sita, che nelle ultime settimane ha gestito flussi di mobilità più che raddoppiati rispetto alla capienza ridotta dei bus. Un problema già evidenziato ai tavoli della Regione Puglia ma che non ha ancora trovato una soluzione. E così si parte, un po’ alla cieca. Affidandosi per ora alla buona sorte e al senso civico di ognuno. Basterà?
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