Una mela al giorno

Donne al limite tra caldo e carico mentale. Cinque stop consigliati

Nicola Simonetti

Caldo e lavoro, binomio da conciliare per evitare danni alla salute della persona

Caldo e lavoro, binomio da conciliare per evitare danni alla salute della persona. Più a rischio, da sempre ignorato, è la mente della donna che può andare in tilt. Essa, operativa anche a luglio-agosato, a casa o in vacanza. Per la maggior parte, la pausa estiva è solo una leggenda, una chimera. Secondo una ricerca, il 64% delle donne di 35-49 anni afferma di sentirsi più stanca in estate rispetto ai mesi lavorativi, a causa della gestione continua dei figli e dell'organizzazione domestica sia in vacanza che nei mesi lavorativi sia per lavori succedanei, aggiuntivi, sia per i maggiori impegni, pregressi e nuovi, sia dal punto di vista familiare e personale. Rimanga nella solita casa oppure traslochi in un luogo di cosiddetta “villeggiatura”, le si richiede presenza, attenzione, supplemento di impegno e rinnovate scadenze che nessuno rileva e pubblicizza. “Questo dovrebbe essere un tempo di pausa, ma si trasforma spesso in una versione – denuncia la dr Alessandra Bitelli, pedagogista e autrice de “Il primo romanzo utile del coaching” -  più sudata e meno supportata della solita routine. Le scuole sono chiuse, il lavoro corre lo stesso, e chi regge tutto è sempre lei, la madre, la compagna, la figlia, la professionista. Il carico non cala, si riscalda. Stesse dinamiche, più caldo e meno aiuti… È tempo di dire e fare stop.” “Siamo cresciute con l'idea che saper fare tutto sia un punto di forza ma, più che multitasking, siamo diventate specialiste nel resistere. Solo che la resistenza cronica logora. Luglio-agosto ci invitano a fermarci, ma spesso son solo parole. E, se non cambiamo sguardo, – spiega la pedagogista - rischiamo di vivere la vacanza come un’ennesima prestazione da gestire. Una convinzione radicata che genera frustrazione, senso di colpa e stanchezza silenziosa. Il suggerimento è netto ed è nella direzione di sostituire l’urgenza con la priorità, scegliendo dove stare, e soprattutto con chi”.

Il corpo è in spiaggia  in montagna, ma la mente è in mille altrove: casa solita e domicilio di vacanza, proprio o altrui, figli, lavoro, imprevisti. Quando manca un vero taglio, la vacanza diventa solo un trasloco di impegni, con lo zaino mentale sempre pieno. “Una vera vacanza non si misura in chilometri percorsi ma – fa constatare Bitelli - in pensieri che smetti di rincorrere. Se non ci concediamo uno spazio mentale senza doveri, cambiamo paesaggio ma restiamo prigioniere. Il luogo è solo il contenitore. La libertà vera comincia dal di dentro.” Per anni, ci hanno detto che fare tutto insieme era moderno, performante, vincente. Poi abbiamo scoperto che era solo estenuante. Fare una cosa alla volta non è inefficienza: è lucidità.. "Il vero antidoto al multitasking  (un capitolo del libro gli è riservato) non è la lista delle priorità, è il coraggio di lasciare indietro qualcosa. Fermarsi davvero significa riconoscere che non siamo al servizio dell’efficienza, ma della nostra energia. Il primo passo? Non un’aggiunta  ma – dice la dr Bitelli che si pone accanto alle proprie cogeneri in maniera colloquiale, propositiva - una rinuncia: scegliere una cosa sola, ogni giorno, da non fare. Perché a volte il vero potere sta nel sottrarre. E come il riposo fa parte dell’esercizio”.

GLI STOP SUGGERITI: Non si tratta solo di imparare a fermarsi, ma di capire cosa ci impedisce di farlo: 1. Non fare il programma per tutti. Il tempo libero non ha bisogno di un'agenda. Lascia spazio all'improvvisazione, anche se i primi 10 minuti sembrano caos. 2. Non dire "faccio io" anche quando non serve. A volte lo dici per anticipare la fatica di spiegare. Ma spiegare è educare. Lascia che anche gli altri imparino. 3. Non controllare le mail di lavoro con il costume bagnato. Se ti sei concessa una pausa, rispettala. Se non puoi, almeno non fingere di essere in vacanza: la finzione stanca più della realtà. 4. Impara a dire di no. Se non ce la fai, non ce la fai e basta. Sappi dire no senza aggiungere giustificazioni. Anche il caldo può essere un confine. 5. Non pensare che un o più momenti che riservi a te sia tempo rubato. Non è così. Se non ti ricarichi, ti svuoti. E poi non resti per alcuno, nemmeno per te.

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