Una mela al giorno
Tumori del colon-retto in aumento nelle persone fra i 30 e 45 anni
50mila nuovi casi l'anno in Italia
Questi tumore, una volta tipico della terza età, è in continuo aumento. Colpisce sempre più persone sotto i 50 anni, in particolare tra i 30 e i 45 anni. Dal 1900 al 2019 oltre 79,1 % in più. L’allarme è lanciato dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (INT). “La diagnosi precoce è fondamentale per combattere questa malattia.
Ma, l’essenziale screening nazionale (test del sangue occulto nelle feci), non sempre - avverte il dr. Isacco Montroni, direttore U.C. chirurgia colon-rettale INT - è adottato con la necessaria frequenza. All’INT, stiamo sviluppando tecniche diagnostiche più avanzate e meno invasive, rispetto ad esempio alla colonscopia, come l'analisi delle alterazioni genetiche dei tumori o dello stato immunitario, tramite un semplice prelievo di sangue come diagnosi precoce con biomarcatori nel sangue, utile per pazienti con predisposizioni genetiche, come le mutazioni nei geni”. Inoltre l’innovazione immunoterapica nel trattamento pre-operatorio di questi tumori, dà risultati promettenti che potrebbero ridurre la necessità di intervento chirurgico e migliorare le probabilità di successo”.
Le nuove linee guida ASCO confermano il ruolo chiave della radioterapia, mentre l’analisi molecolare e l’intelligenza artificiale stanno rivoluzionando l’approccio terapeutico. Oggi la radioterapia si sta ritagliando ruolo- protagonista, con strategie più mirate e meno invasive. "La radioterapia preoperatoria non solo abbassa il rischio di recidiva locale, ma migliora sensibilmente gli esiti oncologici e, in alcuni casi, è persino possibile evitare interventi chirurgici invasivi, offrendo ai pazienti un’opzione terapeutica più conservativa senza compromessi sull’efficacia. Ribadito ruolo cruciale della radioterapia nel carcinoma rettale localmente avanzato" (dr Loliana Belgioia del consiglio direttivo Associazione italiana radioterapia e oncologia clinica). Il futuro della cura nell’analisi molecolare e la personalizzazione della terapia non son più un’utopia.
"Con il supporto dell’intelligenza artificiale, potremmo prevedere con maggiore accuratezza la risposta ai trattamenti e modulare l’intensità della radioterapia e della chemioterapia, evitando interventi inutilmente aggressivi (prof. Pergolizzi, presidente eetto A.I.R.O.). “Studi scientifici confermano che fumo e obesità, aumentano l’incidenza del tumore, ne aggravano le complicanze post-operatorie. Il rischio di complicanze e mortalità - dice Montroni - è quasi doppio nei fumatori rispetto ai non fumatori. Dieta scorretta e sedentarietà sono causa principale dell’aumento della patologia tra i pazienti under 50 anni. È fondamentale intervenire sui comportamenti legati allo stile di vita per ridurre il rischio”. Recente, a proposito, la firma del protocollo di collaborazione (formazione, ricerca e innovazione) tra INT (Fondazione) e Società Nazionale di Oncologia Medica della Romania con obiettivo comune di migliorare ricerca, trattamento e qualità di vita dei pazienti oncologici.