«Ciarderie»

Ecco l’Immacolata dopo le elezioni

Gianni Ciardo

I politici si prendevano le aule delle scuole per le votazioni Accade ancora oggi. Insomma, oddio, loro si prendono tutto

Buongiorno! Bene, oggi è l’Immacolata. Non c’è niente da dire. Ognuno la festeggia come vuole.
C’è chi ha una Immacolata in casa che magari per fare prima chiama Imma o chi festeggerà l’universale Immacolata.
Oddio, molti imbecilli non sapranno nemmeno di cosa sto scrivendo; in questo caso lasciamo che si riducano a mangiare i panzerotti.

Veniamo a noi. Chi è nato sotto il segno di Franca Mazzei avrà giornate splendide, denaro, successo, amore con un calo però di trigliceridi e colesterolo, saltando gioiosamente fra leoncini, bilancini, cancrini, fagiolini, e tanti altri che finìranno in «ini», che serve ad alleggerire le cattive notizie.
Una cosa è certa. È veramente faticoso azzeccare il futuro di ogni persona con l’oroscopo quotidiano.
È maestria che o si ha o non si ha. Potrei dire, un potere innato!
È come nascere già politico. Politici si nasce, non si diventa, se no fai acqua.
Mosé nacque già politico e si può dire che difatti nacque fra le acque.
Molti invece fanno acqua e basta!
So che alcuni di voi staranno pensando: «Ce l’hai con qualcuno?»
No certamente, che c’entro io?
Io di politica non me ne intendo, difatti, come disse Totò, «non me ne intesi mai!» Preferisco vivere!
Della politica ho pochi ricordi nel corso della mia vita.
Uno spicca su tutti.
Quando ero bambino, non vedevo l’ora che arrivassero le votazioni per far festa a scuola.
I politici si prendevano le aule delle scuole per le votazioni. Accade ancora oggi. Insomma, oddio, loro si prendono tutto. Anche la Cultura!
Che ne so? Non lo so. Però rifletto.
Ci avete mai pensato che durante i giorni di votazione nelle aule scolastiche in fondo non si fa scuola e quindi si ferma il sapere e dunque la cultura?
Avendo sequestrato le aule a servizio delle votazioni, i ragazzi, gli alunni, ma anche i docenti avrebbero potuto guadagnare più cultura e scoprire cose nuove.
Certo magari ormai la scuola si serve di Facebook, di Google o di WhatsApp.
E se le aule fossero state aperte per le lezioni anziché per le elezioni si sarebbe fatta cultura così. Quindi chissà cosa è meglio? Aver perso le ore di scuola e aver votato o aver rallentato il traffico internet?
Oddio, qualcuno però potrebbe dire, ma perché invece di occupare le aule, spendere soldi, stampare manifesti, dare pacchi di pasta e promesse varie non si spinge un tastino blu e si chiama l’intelligenza artificiale?
Ormai fa tutto lei!
Non può anche votare ed evitare lezioni ed elezioni!
Per questo motivo, approfitto anche per consigliare dove mettere l’albero di Natale. Qualcuno mi dirà: «Adesso che c’entra?»
Beh, è tanto per ricordare che Natale sta arrivando.

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