La bellezza come resistenza: il progetto di Ferdinando Arnò racconta le Terre del Primitivo minacciate dal parco eolico

Il compositore salentino firma un cortometraggio per difendere il paesaggio del suo territorio e chiede che diventi Patrimonio dell’Umanità UNESCO

Redazione online

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Martedì 07 Ottobre 2025, 09:40

La bellezza come forma di resistenza. È questo il messaggio che Ferdinando Arnò, musicista, compositore e produttore di fama internazionale, affida al suo nuovo progetto audiovisivo dedicato alle Terre del Primitivo, nel cuore del Salento. Un minifilm che celebra il fascino di un territorio unico, ma che allo stesso tempo denuncia la minaccia che incombe su di esso: la possibile installazione di un grande parco eolico approvato dal Ministero dell’Interno, nonostante il parere contrario del Ministero dell’Ambiente.

Il cortometraggio, realizzato con la direzione della fotografia di Stefano Tramacere, è un viaggio poetico che parte dalle nuove cantine di Morella Vini per risalire tra le vigne, le strade bordate di fichi d’India, le Masserie dei Cuturi e di Fellicchie, fino ad aprirsi sulla natura selvaggia e luminosa delle Terre del Primitivo.
Un racconto per immagini che esalta la forza del paesaggio come custode della memoria, del presente e del futuro delle comunità locali.

La narrazione, costruita su una colonna sonora originale firmata dallo stesso Arnò, si tinge però di inquietudine nel finale: tra panorami assolati e silenzi sospesi, compaiono all’improvviso pale eoliche. La loro presenza dura solo pochi secondi, ma basta a spezzare l’incanto. Le immagini si chiudono su una frase dal sapore profetico e perturbante: “Il miglior trucco del demonio è quello di averci fatto credere che non esiste.”

Un epilogo distopico che, spiega Arnò, vuole rappresentare la minaccia concreta alla salvaguardia del paesaggio e alla sua identità culturale. L’artista denuncia infatti la violazione dell’articolo 9 della Costituzione italiana, che tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione, e richiama la Convenzione Europea del Paesaggio, chiedendo che le Terre del Primitivo siano riconosciute come Patrimonio dell’Umanità UNESCO. “Questo film – afferma Arnò – è un atto d’amore per la mia terra, ma anche un grido d’allarme. Difendere il paesaggio significa difendere noi stessi, la nostra storia e la nostra identità.”

Nato a Manduria e formatosi al Berklee College of Music di Boston, dove ha ricevuto il diploma dalle mani di Quincy Jones, Ferdinando Arnò è un nome di riferimento nel panorama musicale internazionale. Fondatore della casa di produzione quiet, please!, ha lavorato con artisti come Justin Bieber, Kanye West, Benjamin Clementine, Malika Ayane, Andrea Bocelli ed Ennio Morricone, firmando inoltre migliaia di colonne sonore e campagne pubblicitarie per brand globali come Barilla, Nespresso, Mercedes, Coca-Cola e Nike. Con questo nuovo progetto, Arnò torna alle origini per mettere la sua arte al servizio di una battaglia civile: raccontare la bellezza per salvarla.

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