Calciatore ucciso ad Altamura, parla la sorella Lea Martimucci: «Non abbiamo mai perso la speranza»
«Per noi in questi dieci anni è cambiato tutto, ogni giorno ci svegliamo con un obiettivo. Sicuramente non riusciremo a cambiare il mondo da soli, ma insieme alla comunità e agli uomini dello Stato, possiamo lavorare per un futuro migliore per tutti»
Giovedì 20 Febbraio 2025, 12:17
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BARI - Lea Martimucci, sorella di Domenico, il calciatore 27enne vittima innocente di mafia, morto nell’esplosione del 5 marzo 2015 in una sala giochi di Altamura, ha partecipato questa mattina alla conferenza stampa in Procura a Bari dopo l’arresto di altri due complici dell’attentato in cui fu ucciso il fratello. “Non abbiamo mai perso la speranza. La mia presenza qui è sottolineare la gratitudine verso tutti gli uomini e le donne che nel silenzio continuano a salvaguardare le nostre vite e il nostro futuro, loro sono i nostri numeri 10, quello che era mio fratello nel campo e oggi loro che lottano contro la mafia e l’illegalità. Per noi in questi dieci anni è cambiato tutto, ogni giorno è il 5 marzo ma ogni giorno ci svegliamo con un obiettivo. Sicuramente non riusciremo a cambiare il mondo da soli, ma insieme alla comunità e agli uomini dello Stato, possiamo lavorare per un futuro migliore per tutti. Ad Altamura sono cambiate tante cose: c’è un prima e un dopo Domy e questo si vede. La mafia esiste e si rigenera ma noi ci siamo, come sentinelle sul territorio. Possiamo cambiare. Sono sicura che mio fratello è orgoglioso di noi”.

