Bari, il Policlinico ricorda Vito Procacci: «Il Pronto soccorso che ha creato ora porta il suo nome»
Il direttore della Medicina d'urgenza scomparso a settembre mentre faceva il bagno in Salento. I suoi ex collaboratori: «Sognava un reparto pieno di giovani»
Giovedì 28 Novembre 2024, 19:16
29 Novembre 2024, 18:23
BARI - «Il sogno di Vito Procacci? Il Pronto soccorso pieno di "giovani" entusiasti quanto lui». Sono le parole di una specializzanda in medicina di Urgenza, una collega del direttore del Pronto soccorso del Policlinico di Bari, scomparso prematuramente ad agosto, nelle acque di Gallipoli. La giovane dottoressa è solo una delle tante persone he hanno affollato la sala Asclepios, gremita di colleghi, familiari, amici e tanta tanta gente comune che non è voluta mancare alla cerimonia di commemorazione del dottore bitontino. Una cerimonia nella quale si sono susseguiti gli interventi del dg Antonio Sanguedolce, del direttore facente funzione della medicina d’urgenza del Policlinico, Francesco Incantalupo, del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, di Paola Caporaletti, la vice presidente della Società italiana di Medicina d’Emergenza Urgenza, dell’arcivescovo dell'Arcidiocesi di Bari-Bitonto mons. Giuseppe Satriano e del Magnifico rettore Stefano Bronzini. Tra gli altri, nella platea commossa, il sindaco di Bitonto, Francesco Paolo Ricci, il direttore Aress Puglia Giovanni Migliore, il neonatologo Nicola Laforgia e tutti quelli che lo hanno incrociato anche una sola volta nella vita ma ne hanno serbato il ricordo. La cerimonia si è conclusa con la cerimonia di intitolazione a suo nome dell’Unità operativa di Medicina d’Emergenza-Urgenza.
“Ogni suo gesto di cura, ogni parola di conforto che ha speso in questo luogo di dolorosa necessità, sono state un seme piantato nel cuore dell’umanità” è la dedica comparsa a memoria del dottor Vito Procacci, a lui, che «non era mai riuscito a separare la vita privata dalla Medicina d'Urgenza» come commenta un giovane medico del Pronto Soccorso, uno dei "suoi ragazzi", come amava chiamarli. La targa è stata scoperta nel Pronto soccorso che Vito Procacci ha diretto negli ultimi sei anni e che da stasera è intitolato a suo nome. L’unità operativa d’emergenza-urgenza dell’ospedale universitario barese ha fatto registrare nell’ultimo anno oltre 87.000 accessi (una media di oltre 230 accessi al giorno), di cui circa 6.000 tra codici rossi e arancioni e eseguito oltre 123mila prestazioni e consulenze in Pronto soccorso.
Tra le più significative idee innovative quella dell’infermiere di processo, preso oggi a modello per le altre strutture in Puglia per ridurre la conflittualità tra medico urgentista e familiari dei pazienti. Al Policlinico di Bari è collocato all’interno delle aree di presa in carico, e si occupa di monitorare costantemente e di dare informazioni ai pazienti che sono in attesa di essere visitati sul e ai loro parenti che chiedono delucidazioni percorso diagnostico. C’è poi il Nucleo Assistenziale Avanzato, che rappresenta un esempio di integrazione medico-infermieristica per la valutazione e il trattamento precoce dei pazienti con criticità intermedia. “Vito – ha concluso Sanguedolce – ha sempre messo al primo posto la dignità del paziente, prima di tutto riconoscendone l’unicità e le singole esigenze, e poi coinvolgendoli nel processo decisionale riguardante il loro percorso di cura. Questo ha reso la sua Unità Operativa un luogo sempre più accogliente sia per i pazienti che per i loro accompagnatori”.
Tra il 2018 e il 2019 il pronto soccorso del Policlinico di Bari è stato ristrutturato e concettualmente rivoluzionato proprio seguendo alcuni degli spunti di Vito Procacci a ricordarlo è il dottor Francesco Incantalupo che è oggi il direttore facente funzione dell’unità operativa di Emergenza Urgenza: “La notte dell'inaugurazione del nuovo pronto soccorso resterà un ricordo indelebile in tutti noi, perché penso di averlo visto felice come non mai e perché abbiamo condiviso un'atmosfera di speranza e di futuro che non si potrà mai dimenticare - ha commentato -. E poi è arrivato il Covid. Il 7 marzo è arrivato il primo paziente. Noi sgomenti siamo andati da lui che ci ha sorriso "Non vi preoccupate, ora ci pensa lo zio". E si è inventato un'area interamente dedicata ai pazienti Covid, con percorsi dedicati, accesso dedicato, rimanendo con noi per altre 48 ore di seguito. E non è stata un'eccezione, perché durante le varie ondate COVID lui era sempre lì, di giorno e di notte, a capire cosa poter migliorare, ad aiutare, a comunicare con i parenti”. Incantalupo ha ricordato anche la dedizione per la formazione di Vito Procacci: “Grazie al suo entusiasmo il nostro pronto soccorso è e sarà sempre aperto ai giovani. Il nostro reparto è il luogo di formazione e crescita dei nuovi specializzandi MEU, che imparano qui a sporcarsi le mani, ad amare questo lavoro meraviglioso, a fare didattica, ricerca”.
E, non da ultimo, l'attestato di riconoscimento da parte della Casa Bianca per il suo operato in occasione del G7 in Puglia. Con il direttore della centrale operativa del 118 Bari-Bat, Anna Maria Natola, lavorò al fianco dei Servizi Segreti per l'organizzazione di linee destinate all'evento.