Verso i Giochi
Taranto, sopralluogo allo stadio Iacovone del presidente del Coni Malagò e del commissario Ferrarese
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«Recuperati quattro anni di ritardo, il tempo stringe ma ce la faremo. La radicale ristrutturazione terminerà a maggio 2026»
TARANTO - «È una corsa contro il tempo, è inutile girarci attorno. Ma fa parte dell’italica tradizione che, però, al tempo stesso, ha fatto sì che di fronte ai grandi appuntamenti internazionali ci facessimo sempre trovare pronti. E comunque qui, a Taranto, anche se c’è ancora molto da fare, stiamo lavorando per il verso giusto». Firmato Giovanni Malagò, presidente nazionale del Coni. Il massimo dirigente del Comitato olimpico, ieri pomeriggio al termine della riunione della giunta dell’organismo che presiede, ha tenuto una conferenza stampa in una delle sale del Castello Aragonese. L’incontro, inoltre, ha concluso una giornata iniziata con i sopralluoghi allo stadio «Iacovone» (di cui si riferisce in questa stessa pagina), al palazzetto dello sport di Martina Franca e agli impianti sportivi di Francavilla Fontana, ovvero in 3 dei 21 comuni che, dal 21 agosto 2026, ospiteranno i Giochi del Mediterraneo. Accanto a Malagò c’erano: il commissario straordinario per le opere dei Giochi, Massimo Ferrarese, il direttore generale del Comitato organizzatore, Carlo Molfetta e il presidente del Comitato internazionale dei Giochi, Davide Tizzano.
Nel suo intervento, il presidente nazionale del Coni ha paragonato i Giochi del Mediterraneo «Taranto 2026» a quelli che, sempre nel prossimo anno ma in inverno, si terranno tra Milano e Cortina. «Entrambe le manifestazioni, infatti, si svolgeranno in diverse province e, nel caso di quelli invernali, persino in tre regioni e questo contribuirà alla buona riuscita degli stessi eventi». Ma qual è la situazione che ha trovato? «Beh, a Taranto sono state avviate le opere più importanti mentre a Martina Franca, per quel che riguarda la riqualificazione del palazzetto dello sport, i lavori sono già in una fase piuttosto avanzata. Per capirsi, basterebbe sistemare il parquet e si potrebbe giocare, o quasi, già domani». E ancora: «Se mi chiedete se siamo ora sulla strada giusta vi rispondo di “sì”, ma se invece volete sapere - così Malagò si è rivolto ai cronisti - se abbiamo concluso il nostro lavoro, naturalmente, vi dico di “no”. Per questo, non possiamo perdere un minuto».
E a proposito del tempo perso e di quello che passa (ai Giochi mancano 17 mesi), dal canto suo, il commissario Ferrarese ha dapprima dichiarato che «rispetto a un anno fa, la notte dormo un po’ più tranquillo anche se non è facile realizzare in un anno quello che non si è fatto nei quattro precedenti» e poi ha fatto sapere che «la legge, senza alcun intento punitivo da parte mia verso qualche comune, mi consente di avocare quei progetti che stanno facendo registrare dei ritardi rispetto al cronoprogramma». Il riferimento è al Comune di Taranto e al Centro sportivo «Magna Grecia», ma non solo. È toccato a Davide Tizzano dire senza mezzi termini che «Castellaneta, Massafra, Mottola e Taranto sono in ritardo». A breve, quindi, la titolarità di alcuni progetti potrebbe passare dai municipi alla struttura commissariale.
Un ultimo flash sulle risorse finanziarie: per l’organizzazione il Governo ha stanziato 25 milioni di euro (che si aggiungono ai 275 per le opere), «ma ne servono almeno altri 15», ha incalzato Ferrarese.
Dalle macerie la rinascita: in costruzione la seconda vita dello stadio «Iacovone»
«A cena ho mangiato del pesce favoloso e, invece, questa mattina (ieri, ndr) mi sono svegliato in una masseria stupenda. Certo, iniziare la giornata osservando questo mare meraviglioso ti fa guardare tutto in un’altra prospettiva». Alle 9,30 di una mattina invernale molto umida, ma riscaldata dal sole, il presidente nazionale del Coni omaggia così Taranto e le sue bellezze paesaggistiche (e gastronomiche).
Il luogo in cui Giovanni Malagò pronuncia queste affermazioni è quello dello «Iacovone». Il «numero uno» del Comitato olimpico nazionale, infatti, era allo stadio per un sopralluogo al cantiere dei lavori previsti nell’ambito dei Giochi del Mediterraneo del 2026. La tappa all’impianto sportivo del quartiere Salinella ha preceduto quelle a Martina Franca e a Francavilla Fontana. Si tratta di comuni che fanno parte dei 21 in totale (guidati dal capoluogo ionico) che, tra 17 mesi, ospiteranno le gare e gli allenamenti della kermesse internazionale.
Lo «Iacovone», dunque. Il tempio del tifo rossoblù è in fase di demolizione e, nel momento esatto in cui Malagò, il commissario governativo dei Giochi, Massimo Ferrarese, il direttore del Comitato organizzatore, Carlo Molfetta e il sindaco Melucci stavano effettuando il sopralluogo, i mezzi meccanici erano impegnati ad abbattere la curva nord, nella parte più vicina alla gradinata.
I progettisti hanno poi risposto alle domande di Malagò e gli hanno illustrato le fasi del cantiere di quello che è il progetto più ingente tra le opere previste per i Giochi (59 milioni 750mila euro il dato di partenza per il restyling totale dell’impianto, circa 44,5 la somma poi assegnata a cui però vanno aggiunti 1,8 milioni per le demolizioni). Cifre a parte, il futuro «Iacovone» sarà integralmente coperto e non avrà più le attuali torri-faro ma sarà illuminato con delle lampade poste al di sotto della copertura stessa. Inoltre, verrà eliminato il fossato e gli spalti saranno quindi molto vicini al terreno di gioco e, infine, ai due lati opposti della gradinata, tra la curva nord e la sud, verranno sistemati due maxischermi.
Gongola il commissario Ferrarese che afferma: «Abbiamo recuperato quattro anni di ritardo. I lavori dello stadio termineranno a maggio 2026 e poi dovranno essere collaudati prima dell’inizio dei Giochi (21 agosto 2026, ndr). Non sarà facile perché il tempo stringe, ma ce la faremo. Certo, se avessero iniziato prima...». Non nasconde la sua soddisfazione neppure il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, che rivendica l’idea avuta nel maggio 2022, «per la quale venni accusato di avere lanciato una proposta solo a fini elettorali e, invece, tra 17 mesi, Taranto avrà a disposizione uno stadio moderno. Ma, nonostante questo, mi sono beccato pure gli striscioni contro sparsi per la città. Forse c’è un po’ di confusione anche tra gli stessi tifosi. Cosa posso fare per il Taranto calcio? Chiedetelo al presidente Massimo Giove, non a me. Se mi consegnasse il titolo sportivo come qualcuno tra voi ha ipotizzato – osserva Melucci parlando con i giornalisti – si aprirebbe una nuova fase. La nostra disponibilità c’è sempre stata e c’è tuttora, ma dipende da Giove»
LA VISITA PROSEGUE A MARTINA FRANCA (video Ottavio Cristofaro)
Sopralluogo questa mattina del presidente del Coni Giovanni Malagò, del commissario straordinario dei Giochi del Mediterraneo Taranto 2026, Massimo Ferrarese, e della struttura commissariale al PalaWojtyla e allo stadio Pergolo di Martina Franca, interessati da lavori di riqualificazione. Hanno fatto gli onori di casa il sindaco Gianfranco Palmisano, la vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici Nunzia Convertini.
«Il presidente Malagò - è detto in una nota - ha espresso grande soddisfazione per il rispetto del crono programma dei lavori in corso al PalaWojtyla che ospiterà le gare di judo e di arti marziali ed è rimasto positivamente impressionato dalle strutture sportive. Insieme al commissario Ferrarese, Malagò ha visitato anche il cantiere dello stadio del Pergolo messo a disposizione dall’amministrazione comunale per gare e allenamenti».
Il commissario Ferrarese - si aggiunge - ha «manifestato la sua disponibilità ad accogliere la richiesta del primo cittadino di ulteriori finanziamenti, in questo caso per interventi allo stadio».
«Non posso che essere particolarmente contento - ha dichiarato il sindaco Palmisano - per il vivo apprezzamento espresso dal Presidente Malagò nei confronti della città, delle nostre strutture sportive e per il rispetto del crono programma dei lavori del Palazzetto. Lo ringrazio per l’attenzione che ha rivolto non solo al Palazzetto ma anche ai lavori in corso allo stadio. Ci auguriamo di ottenere i fondi richiesti per ulteriori interventi».