Le dichiarazioni

Taranto, Morselli al presidio degli operai dell'indotto ex Ilva: «Per non chiudere dobbiamo essere tutti dalla stessa parte»

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L’amministratore delegato di Acciaierie d’Italia Lucia Morselli si affaccia al presidio delle ditte dell’indotto, in atto ormai da settimane dinanzi allo stabilimento siderurgico ex Ilva di Taranto

TARANTO - Mentre impazza la guerra legale e l’amministrazione straordinaria si avvicina sempre di più, l’amministratore delegato di Acciaierie d’Italia Lucia Morselli si affaccia al presidio delle ditte dell’indotto, in atto ormai da settimane dinanzi allo stabilimento siderurgico ex Ilva di Taranto, per raccontare la sua verità e confidare che ancora spera in una intesa.

«Per non chiudere - dice Morselli - dobbiamo essere tutti dalla stessa parte» rivolgendosi ai lavoratori.

Penso che sappiate qual è la situazione, penso che sappiate che ci sono grandi partite che si stanno giocando a livello molto elevato, a livello di governo e di tutti gli altri soci e penso che stiano arrivando ad una soluzione. Siamo all’ultimo miglio di questo percorso complesso. Il lavoro che si sta facendo lo fanno a livello di grandi potenti. Noi ascoltiamo, diamo una mano, ma sono loro che devono decidere». Lo ha detto l’amministratore delegato di Acciaierie d’Italia, Lucia Morselli, che oggi ha incontrato all’esterno dello stabilimento di Taranto gli imprenditori dell’indotto che da settimane protestano in presidio.

«Sono sicura - ha aggiunto Morselli - che la decisione è molto veloce e molto rapida. Si tratta di resistere ancora un poco. Questo è uno stabilimento talmente importante che bisogna lasciare il tempo di prendere una decisione».

«Quello che io ho fatto con i mezzi che ho avuto - ha proseguito - è di tenere acceso lo stabilimento. L’ho disperatamente voluto tenere acceso e continuo a tenerlo acceso, con i mezzi che ho e che consentono, non appena ci sono le risorse, di fare quello che vuole. Questo è quello che sto facendo, tenerlo pronto, per non pregiudicare la sicurezza. Lo so che sta lavorando non tanto, ma è il prezzo perchè sia vivo. Ed è vivo e pronto per quando ci saranno le scelte finali per farlo tornare quello che può essere».

«Io faccio solo l'amministratore, non faccio il padrone - ha detto ancora - Quando ci sono i colossi, e un governo è un colosso, ci sono dinamiche che richiedono un pò di tempo. Però penso che ci sia la consapevolezza che adesso si deve risolvere».

«Non vogliamo chiudere - ha detto infine - non c'è contrapposizione tra di noi, nessuno si salva da solo. Il problema sta sopra le nostre teste. Anche noi speriamo che si trovi una strada comune».

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