iniziativa

Taranto, la Cgil porta la musica lì dove il lavoro non c’è più

This browser does not support the video element.

D’Arcangelo: «Un Primo Maggio dedicato a chi è in difficoltà ma anche ai nostri militanti che ogni giorno sono al servizio dei problemi degli altri»

TARANTO - Il Primo Maggio della Cgil di Taranto arriva dove c’è bisogno dei valori che porta con se la storica Festa dei Lavoratori. Rimandato, per il momento, a causa della pioggia, il programma delle iniziative che si sarebbero dovute svolgere nei giardinetti dell’Ospedale SS. Annunziata e al quartiere Tamburi, è stato confermato il tour musicale davanti alle fabbriche dismesse e ai luoghi dell’emergenza sociale del territorio.

«Noi siamo il sindacato – dichiara Giovanni D’Arcangelo, segretario generale della CGIL di Taranto - ed è nel nostro dna essere sul fronte estremo delle emergenze sociali e occupazionali delle nostre comunità. E’ a noi che si rivolgono i lavoratori. A noi, alle nostre categorie, ai nostri centinaia di delegati, agli addetti dei servizi CAF e INCA. Un lavoro silenzioso e quotidiano a cui in qualche maniera rendiamo onore con questa festa, perché sono il lavoro, l’impegno e la militanza al servizio dei problemi degli altri».

Così Giovanni D’Arcangelo e i segretari Tiziana Ronsisvalle e Giuseppe Romano, prima di raggiungere la manifestazione nazionale del Primo Maggio di Cgil, Cisl e Uil, che quest’anno si svolgerà a Potenza, non hanno voluto far passare sotto silenzio le riflessioni che sono le fondamenta di questa festa. E’ il senso anche del docutrailer che oggi in contemporanea sulle pagine social, web e youtube della CGIL di Taranto, ha taccontato alcune delle emergenze occupazionali recenti ma anche quelle dimenticate del territorio.

«In questo caso è la violoncellista Arianna Di Ponzio, a fare da emissaria per il messaggio della CGIL, partendo dal piazzale dell’ex Cementir. Il violoncello di Arianna è andato dove i fari non si accendono più – dicono i segretari della CGIL di Taranto – tra i 7000 svaniti nel nulla dal 1995 ad oggi nel comparto tessile di Martina Franca, tra i quasi 400 dell’ex Polo dell’alluminio (Sural e Fonderie), sacrificati come i circa 230 dell’ex Marcegaglia sull’altare della Legge 181 del 1989 che consentiva alle aziende di lasciare dietro di loro cadaveri e cattedrali nel deserto dopo aver fatto manbassa delle risorse per il rilancio industriale».

Il ponticello e l’archetto della giovane violoncellista tarantina fa poi tappa davanti al cantiere dell’Ospedale San Cataldo simbolo della sanità tarantina a cui mancano però 400 lavoratori tra medici, amministrativi e infermieri. tra i 350 ex TCT ancora in attesa di collocazione, tra i 500 ex addetti del settore pesca e mitilicoltura in attesa delle bonifiche del Mar Piccolo, tra i 2000 posti persi nell’indotto ILVA, tra i 1936 studenti tarantini persi in un anno, e tra le migliaia di cessazioni di attività come commercio e ristorazione (+59%).

«Con la disoccupazione record del 36,65% e il triste primato di un +27,8 di cassa integrazione (media ore – Rapporto Il Sole 24 Ore), o con il 24% della popolazione soprattutto giovane e femminile che ha smesso di studiare o cercare lavoro abbiamo l’urgenza di tornare ad un Primo Maggio di impegno e contenuti che sappia concretizzarsi 365 giorni l’anno – afferma D’Arcangelo – e a tutti loro oggi va il nostro pensiero e la nostra azione quotidiana».

Privacy Policy Cookie Policy