emergenza coronavirus
Taranto, i riti della settimana Santa tra fede e silenzio
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Chiese chiuse e niente processioni dell’Addolorata e dei Misteri
TARANTO - L'emergenza coronavirus ha imposto a Taranto di rinunciare a giorni attesi tutto un anno: quelli della Settimana Santa. Con le storiche processioni dell’Addolorata e dei Misteri e con i «perdoni» nelle strade della città. Tutto è avvenuto in silenzio, senza la tradizionale cornice di folla, con migliaia e migliaia di persone che, per l'occasione, affollavano le strade cittadine. Un clima surreale ed insolito.
L’ultima volta che per le vie cittadine non è riecheggiato l’inconfondibile suono della tradizionale «troccola» fu il 1944, dopo il conflitto bellico mondiale.
I tradizionali e secolari riti della settimana santa tarantina, dunque, sono stati annullati e il Comune di Taranto ha deciso, in accordo con le Confraternite, di trasmettere in filodiffusione le musiche che caratterizzano le processioni dell’Addolorata e dei Misteri. Le marce funebri hanno segnato i 5 momenti più rappresentativi dei riti che quest’anno si svolgeranno esclusivamente sotto forma di funzioni religiose e senza la partecipazione dei fedeli.
«Sono venuto qui come pellegrino solitario» ha detto invece l’arcivescovo di Taranto, Filippo Santoro che, questa sera, sul sagrato della chiesa ha impartito la benedizione alla città, deserta e silenziosa come non mai.