L'iniziativa

Lecce, il Castello Carlo V raccontato da Gian Giacomo dell'Acaya con l'IA

Maddalena Mongiò

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La guida d'eccezione è stata realizzata con l'intelligenza artificiale e il progetto "Rasta"

LECCE - «L’armonia è più potente della polvere dei cannoni». Questo il pensiero di Gian Giacomo dell’Acaya, geniale ingegnere del Regno di Napoli e feudatario di Segine (dal 1535 Acaya in suo onore), secondo Elly l’intelligenza artificiale che ieri mattina è stata protagonista di una visita guidata del Castello di Carlo V. Una tecno-visita teatralizzata frutto di un progetto di ricerca "RASTA. Realtà Aumentata e Story-Telling Automatizzato per la valorizzazione di Beni Culturali ed Itinerari Turistici", finanziato dal Programma Nazionale per la Ricerca (PNR) 2015-2020.

La visita teatralizzata di ieri mattina è stata la conclusione di una due giorni in cui si sono tirate le somme del progetto che ha visto una stretta collaborazione fra istituti di ricerca, università, imprese e associazioni. Con l'Università della Campania (capofila), hanno collaborato l’Università del Molise, l'Università di Bari, di Perugia, Milano-Bicocca e UniSalento, insieme ad alcuni partner strategici: Consorzio Interuniversitario Nazionale per l'Informatica (CINI), il Gran Sasso Science Institute, la Comunità montana Vallo di Diano e le aziende Essea Digit e Orangee.

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