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Giornata Internazionale Unesco della Lingua Madre: a Lecce dialogano gli strumenti a percussione

Toti Bellone

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Due musicisti da Kenya e Senegal celebrano la pace contro i conflitti nel mondo

“Con questi semplici strumenti possiamo dialogare. Perché farsi la guerra? Suoniamo e balliamo, invece!”. Con queste poche ma significative parole riferite ai conflitti in atto nel mondo, due percussionisti africani, un senegalese ed un kenyota, suonando i rispettivi tamburi, hanno onorato a Lecce, nella sede Studium 2000 dell’Università del Salento, la “Giornata internazionale Unesco della lingua madre”, organizzata dal Gruppo FAI Ponte tra Culture della Delegazione di Lecce.

Voluto dalla presidente Adriana Greco Bozzi Colonna, l’evento ha avuto la finalità di approfondire gli idiomi delle principali comunità linguistiche presenti sul territorio leccese, anche per fare conoscere agli intervenuti, studenti e semplici cittadini, molti dei quali in compagnia di figli e nipoti, i Paesi da cui provengono. Attraverso manifesti, depliants, gadget, prodotti dell’artigianato e della gastronomia, si è così parlato albanese, arabo, inglese, americano, farsi, francese, hindi, russo, spagnolo, portoghese, turco, tedesco, coreano, wolof, swahili, ma anche salentino, e grazie alla collaborazione con l’Associazione Kalimeriti Ambrò Pedìa di Calimera, griko, la lingua ancora parlata dagli anziani delle località della Grecìa Salentina, ma anche dalle nuove generazioni, che la stanno via via riscoprendo.

Per ogni lingua, i Volontari del Gruppo FAI Ponte tra Culture, unitamente ai collaboratori esperti linguistici (CEL) ed ai lettori dell’Università, hanno allestito tavoli dedicati, attorno ai quali è stato possibile misurarsi con la storia, la cultura e le tradizioni delle nazioni rappresentate, nonché proiezioni di immagini, racconti di testimonianze di vita vissuta, spettacoli di musica e canti tradizionali. Fra un ballo ed un canto, selezione di vini offerti dalle “Cantine Santa Barbara” di San Pietro Vernotico, e focaccia di patate e cipolle, e polpette di pane preparate dal pastificio leccese “Pasta d’Elite”.

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