Sabato 06 Settembre 2025 | 12:57

Scuola, la spada del Ministero sul personale ATA: «Contratti non rinnovati, aiutateci o finiamo per strada»

 
Bianca Chiriatti

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Bianca Chiriatti

La storia di una pugliese che durante le feste di Natale ha saputo di non dover più rientrare al Nord per lavorare è emblematica: colpa di un cortocircuito che lascia alle scuole la discrezionalità dei fondi Pnrr

Sabato 13 Gennaio 2024, 15:41

16 Gennaio 2024, 12:29

Immaginate di avere un posto di lavoro in una scuola, da personale ATA (che comprende collaboratori scolastici, tecnici e amministrativi), magari di lavorare lontano dalla città d'origine, quindi di lasciare la famiglia, trovare una casa in affitto, tutto pur di lavorare, e nel bel mezzo delle vacanze di Natale, precisamente tra il 28 e il 29 dicembre, ricevere una telefonata che vi obbliga a non rientrare in sede dopo le feste, perché il contratto non è stato rinnovato. È la storia che ha raccontato alla Gazzetta una delle 3mila risorse coinvolte, provenienti da tutta Italia, lavoratori ATA colpiti dalla nota ministeriale che discrimina il personale, in quanto i collaboratori scolastici sono stati rinnovati fino al 15 aprile, inclusi nella legge di bilancio, mentre tecnici e amministrativi - assunti come organico aggiuntivo per la realizzazione del Pnrr - sono stati limitati esclusivamente ai fondi della scuola relativi, appunto, al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. E mantenere tutti al proprio posto di lavoro è oneroso e poco chiaro, soprattutto per DSGA (Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi) e segreterie.

Una notizia che ha creato confusione e scompiglio tra i lavoratori, che si stanno costituendo in gruppi sui social per far conoscere la situazione e chiedere alla politica di essere trattati ugualmente ai loro colleghi, con gli stessi diritti. Una situazione paradossale che ci viene così illustrata: «Per mantenere i collaboratori scolastici le scuole non devono mettere mani al loro portafoglio, ciò che invece è stato chiesto nella circolare ministeriale per noi amministrativi. Le scuole si sono quindi trovate senza fondi, perché la maggior parte dei progetti Pnrr fanno riferimento all'anno precedente: chi aveva un fondo residuo poteva prorogare e pagare i dipendenti, gli altri come me rimangono a casa. Io sono pugliese ma la mia scuola è in Lombardia, mi sono trasferita lasciando a casa un altro posto di lavoro perché ho sperato fosse un'occasione per i punteggi, ma ora i problemi sono grossi, perchè avevamo tutti preso case in affitto, ed è stata una comunicazione avvenuta in un paio di giorni».

Ciò che questi lavoratori (contrassegnati con le sigle AA-AT) chiedono è che non ci sia discriminazione e che alle scuole non debba essere lasciata la facoltà di prorogare o meno i contratti: «Il Ministero dovrebbe rilasciare nuovi fondi. È un meccanismo che si è rotto. Stiamo cercando di coinvolgere la politica, locale e nazionale, di alzare la voce. L'onorevole Pittoni si è già mosso e ha parlato di noi anche sui social, ma è una matassa imbrogliata. Speriamo inoltre che ci diano la continuità, nel caso, che non vengano riaperte graduatorie. Noi che stavamo già lavorando, dobbiamo tornare a lavorare».

Una situazione davvero annosa, che riguarda persone di tutte le età e tutte le provenienze geografiche. A 24 ore da queste dichiarazioni siamo andati a leggere la bacheca Facebook dell'onorevole Pittoni, dove è presentato questo comunicato che riportiamo integralmente: «Il Ministero dell'Istruzione e del Merito precisa che non ci sarà nessuno stop per gli oltre 3mila assistenti amministrativi e tecnici impegnati a supporto dell’attuazione del Pnrr. L’articolo 20-bis del decreto Anticipi prevede infatti la possibilità, da parte delle scuole, di rinnovare gli incarichi temporanei a tempo determinato. Le risorse arrivano dallo stesso Pnrr e i singoli stanziamenti sono stati già comunicati dal Ministero alle scuole il 2 gennaio. Il MIM ha anche predisposto un format di contratto, che si può scaricare dal sistema informativo del Ministero e sottoscrivere direttamente con il personale amministrativo, e un “simulatore” con il quale gli istituti potranno calcolare la durata del contratto e l’importo da corrispondere a ciascun assistente amministrativo. Il Ministero è poi al lavoro per ripartire ulteriori risorse Pnrr e sta anche lavorando assieme al MEF per semplificare la gestione dei pagamenti di questi contratti. Per i collaboratori scolastici, invece, la legge di Bilancio 2024 ha già prorogato dal 1° gennaio al 15 aprile 2024 i contratti attivati dalle scuole nell’ambito del Pnrr e di Agenda Sud».

Ma nei commenti sotto a questo post si legge un'altra verità: «Onorevole è arrivato il momento di smetterla con i giochi di parole, la situazione è chiara a tutti e se non si interviene con una rettifica alla scellerata nota ministeriale 28/12 tutti noi AA e AT siamo per strada»; «La mia scuola ha fatto i conti e mi ha detto che le risorse sono state già impegnate per il gruppo di lavoro dei docenti coinvolti nei progetti e il poco che rimane non è sufficiente a rinnovarmi il contratto a 36 ore. Sono a casa dal primo gennaio»; «Non può essere lasciata alle scuole la discrezionalità di decidere la gestione dei fondi Pnrr, non possono essere le scuole a farsi carico di noi. La proroga dei contratti e la loro remunerazione deve tornare allo Stato»; «Onorevole, alle condizioni attuali neanche una scuola su cento ha optato per la proroga, i soldi del Pnrr li hanno destinati ad altro: se non intervenite siamo tutti fuori, aiutateci per favore».

(il video allegato ci è stato gentilmente concesso da un gruppo di risorse interessate dalla questione)

AGGIORNAMENTO

Il gruppo di persone interessate ci ha fornito questo ulteriore video: il 18 gennaio ci sarà il tavolo tecnico, si tratta in sostanza dell'ultima possibilità per il loro reintegro.

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