La scoperta della Gdf

Lecce, maxi frode fiscale da 14 mln: 3 arresti, tra cui noto imprenditore di Presicce 

Redazione online

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Truffa milionaria nei confronti dell’Erario: questo il quadro che emerge dalle indagini svolte, altre 5 persone sono indagate

LECCE - Una maxi frode fiscale è stata scoperta dalle Fiamme Gialle di Lecce che hanno arrestato tre persone e sequestrato beni per un valore di oltre 12 milioni di euro, tra loro anche un noto imprenditore di Presicce, attivo nel settore della produzione e commercio di imballaggi in plastica, che ha gestito il proprio business creando diverse società che, dopo aver accumulato ingenti debiti tributari, venivano cedute a bulgari e trasferite fittiziamente all’estero. I tre creavano società che accumulavano debiti tributari e poi le cedevano a persone di nazionalità bulgara che le trasferivano fittiziamente all’estero: con questo meccanismo erano riusciti a sottrarre a imposizione più di 30 milioni per una corrispondente evasione di imposta (tra Ires ed Iva) di quasi 14 milioni di euro. Nel corso dell’operazione 'Imballaggi sicuri', sono state indagate altre cinque persone. Nella stessa operazione i militari della Gdf hanno eseguito il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente, del valore di oltre 12 milioni di euro, nei confronti dei beni e delle disponibilità finanziarie in capo a tutte le persone coinvolte.

Secondo quanto accertato dalle Fiamme gialle, nella frode erano coinvolti (oltre all'imprenditore di Presicce) anche un consulente fiscale, sempre di Presicce, il quale architettava gli stratagemmi per evadere le tasse; e un imprenditore bresciano. Quest’ultimo avrebbe aiutato il collega salentino a trasferire denaro in Slovenia e, attraverso fatture per operazioni inesistenti e con la costituzione di società cartiere ad hoc, ha riciclato oltre un milione di euro proveniente dall’evasione fiscale, spostando il denaro su conti correnti di istituti di credito esteri. Le società intestate all’imprenditore bresciano avevano sede presso il suo studio professionale.

Gli investigatori sono riusciti anche a individuare l'ulteriore 'cassaforte di famiglià nella quale - nel tempo - erano stati custoditi tutti i beni accumulati dall’imprenditore salentino con i proventi derivanti dall’evasione fiscale. Si tratta, in particolare, di un 'trust’con sede nel territorio lombardo.

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